Il sesso e la lettera “G”
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20/01/2017La modernità ha creato un nuovo stile di scrittura: lo Script e lo Stampatello.
Nella scrittura moderna si rileva l’uso di una mistura di stili che uniscono insieme il modello corsivo, quello definito Script e il Grande Script o Stampatello Maiuscolo.
Vi sono due tipologie di scrittura che caratterizzano l’età adolescenziale, o di chi appartiene alla moderna generazione, una è lo “script”, o semi-stampatello, l’altro è lo stampatello, minuscolo o maiuscolo, scrittura chiara e leggibile, tipica di chi vuole farsi capire, facilitando la comunicazione, anche se in realtà non è proprio così.
Chi scrive con questa modalità perde del tutto l’uso del corsivo, e con esso la fluidità del gesto, per seguire uno stile che parla di necessità di controllo e di adeguamento.
Tipi di Script e Stampatelli
Gli stampatelli possono essere di due tipi: maiuscolo e minuscolo.
Scrittura in stampatello minuscolo.
Scrittura in Stampatello maiuscolo.
Lo script è lo stile di scrittura di chi scrive usando un corsivo misto con parti in stampatello o con uno stile di stampatello minuscolo.
Scrittura in Script.
Significato dello Script
L’identità si struttura attraverso il tempo e lo spazio nel ritmo. Il ritmo è vita.
Ad eccezione delle scritture in corsivo lente, in cui la velocità è ridotta dallo stile grafico scelto, il corsivo è un tipo di scrittura fluida, veloce, personalizzabile in tutte le forme ma soprattutto una scrittura rapida che da movimento al tratto e lo rende veloce quando si appoggia sul foglio.
Ciò non avviene quando si sceglie uno stile in Script o in Stampatello.
La riduzione della spontaneità (conseguente all’adozione del corsivo misto-script o, addirittura, dello Stampatello puro) da un lato crea un segno fatto di inibizione e di incapacità di scambio affettivo e sentimentale, dall’altro diventa espressione dell’acquisizione di una “maschera”, ora protettiva, ora camuffatrice, dell’identità autentica dello scrivente.
Il risultato è che siamo di fronte a scritture che potremmo definire “acquisite” per mascherare, quello che si aveva la necessità di nascondere, ma che poi col tempo diventano usuali per lo scrivente, sino a diventare lo stile grafico anche da adulto per perpetrare lo stesso meccanismo difensivo.
Al di là delle esperienze personali che possono giustificare il perché si è adottata la scelta di scrivere con uno stile più chiaro e comprensibile, che ha portato alla scelta dello Script o dello Stampatello anziché del corsivo, l’adozione dello script e dello stampatello, o Grande Script non è mai casuale e la sua scelta non è solo quella di rendere la scrittura più comprensibile.
Chi adotta questo stile di scrittura ha un bisogno inconscio di indipendenza, di individualità verso però una depersonalizzazione che porta ad adattarsi al gruppo per confondersi in esso, riuscendo così a trovare un sistema protettivo e di affidamento.
La ricerca di espressione di sé con una forma che mette “in sicurezza”, vale a dire evitando di esporre la dimensione più intima, sentimentale ed affettiva, porta a privilegiare quella logica e razionale, ma scegliendo, di conseguenza, anche di non vivere la pienezza della vita.
La “forma” dello stile Script o Stampatello prevale sul movimento, il quale, nella scrittura corrisponde alla forza pulsionale che conferisce slancio, infonde libertà e fa scaturire le emozioni, mentre lo script o lo stampato inibiscono tali libertà.
Bisogno di adeguamento
Dove prevale l’esigenza di seguire la forma c’è il bisogno della ricerca di sé, (una forma di narcisismo) e della ricerca di una scrittura convenzionale.
Chi scrive in questo modo, si omologa al gruppo, che, da un lato, infonde una certa sicurezza, ma non lascia spazio alla creatività individuale e allo sviluppo dell’individuo come tale.
Viene a mancare uno stile proprio, una personalizzazione che è raggiungibile soltanto con la scrittura in corsivo, per cercare un adeguamento ed un adattamento, in parole povere l’unicità e l’individualità sono gravemente penalizzate.
La forma non è più la gestualità libera nel movimento e nella fluidità, ma diventa solida costruzione in forme precostituite dove manca una personalizzazione.
L’altra scrittura, quella che corrisponderebbe alla grafia in corsivo, quella “misteriosa” da mascherare per non far trapelare troppo di sé, indicherebbe una certa difficoltà, se non incapacità, di comunicare, di relazionarsi adeguatamente con l’altro.
Il desiderio di non farsi capire, o scoprire, soggiace in chi scrive con questa modalità in Script o Stampatello, per creare un alone di mistero intorno a sé, specialmente se la vita sociale, affettiva e professionale dello scrivente è limpida, chiara, probabilmente troppo.
Scatta il desiderio di avere uno spazio proprio, delimitare una zona, un limite invalicabile dove gli altri non possono accedere, a meno che, non siamo proprio uguali tanto da far abbattere consciamente quel muro protettivo.
Lo Stampatello, lo stampatello minuscolo mescolato ad alcune lettere in corsivo tipico delle scritture denominate Script è la metodica preferita dagli adolescenti, ma non solo.
Solitamente l’adolescente tende a copiare lo stile del gruppo nel quale si rispecchia, come il modo di vestire, di atteggiarsi, di parlare, spesso costruendo un gergo speciale usato per distinguersi dagli altri, lo stesso vale nel copiare lo stile di scrittura.
Per lo stesso motivo non è un caso che i compagni o le compagne di banco a scuola tendano a scrivere nello stesso modo, addirittura vi sono casi in cui la distinzione è appena percettibile, allo stesso modo si può acquisire lo stile scrittorio del collega con cui si ha uno stretto rapporto di lavoro.
Si creano delle scritture analoghe che sono tipiche dei consanguinei ma che lo diventano anche tra le persone che in un qualche modo si frequentano.
La scrittura Script o Stampatello tende dunque a consentire l’identificazione col gruppo o la stretta cerchia di persone con cui si condivide buona parte del tempo.
Bisogno di indipendenza
Lo Script e lo Stampatello sono un modo di uscire dalla massa, che scrive in corsivo, di crearsi una propria individualità seguendo schemi personali, originali, come appunto lo stampato, per essere più indipendenti.
Questo bisogno consegue alla necessità di ponderare bene le cose, di fare le scelte ben calibrate e valutare con meticolosità perché lo stampato richiede più tempo rispetto al corsivo, che è più veloce più adatto alla persone rapide di pensiero, spontanee e spesso immediate ed impulsive.
Con maggior cura è realizzato e più le lettere risulteranno staccate, questo incide ancora di più sul desiderio dello scrivente di aver tempo e di darsi tempo per razionalizzare.
Scrivere in Script o Stampatello evita il bisogno di assumere un ruolo all’interno di un determinato contesto sociale, evita di prendersi delle responsabilità diverse rispetto a quelle che sono immediatamente connesse con lo scrivente, che non ama essere categorizzato, collocato e catalogato, perchè lo farebbe sentire limitato, costretto in un ruolo che gli va stretto e che non gli dà modo di spaziare interiormente e col pensiero come vorrebbe.
Per contro le forme rigide ed imponenti dello stampato richiamano il bisogno di avere dei punti di riferimento forti e solidi, come le persone di cui si circonda e che sono persone affidabili, serie, concrete, pochi amici ma buoni.
Bisogno di individualità
La scrittura in Script e Stampatello, con le sue forme rigide e schematiche, denota un atteggiamento perfezionistico legato, probabilmente alla tendenza a rispettare le regole in modo meticoloso, ad essere ordinati con eccesso ed avere delle forme altrettanto impostate ed abitudinarie nel modo di vivere.
Si ritiene che l’eccesso di rigidità sia dovuto a figure genitoriali con alte aspettative o ad una forma di educazione eccessivamente esigente che comportava l’assunzione di responsabilità spesso inadeguate od eccessive per la giovane età del figlio.
In tali casi la rigorosità deriva da una eccessiva idealizzazione marcata di Sé, un modo di vedersi con superiorità e distacco dal resto del mondo, forse di tipo compensatorio, cioè, tendente a compensare una carenza di sicurezza interiore dovuta ad una mancanza di cura, affetto, disponibilità e riconoscimento dei propri pregi patita durante l’infanzia.
Infatti, lo stampatello graficamente e simbolicamente predilige la zona centrale dello scritto, quella che viene definita dai grafologi il corpo centrale dello scritto, privo del tutto delle forme allungate sia nelle parti superiori ed inferiori, o se presenti eccessivamente rattrappite.
Chi sceglie solo una zona di scrittura, quella mediana, concentra su di sé pensieri, preoccupazioni ed esigenze, creando un mondo esclusivo dove raramente gli altri vi fanno parte.
Coloro che scrivono in stampatello sono persone con alti livelli di aspettative anche da parte degli altri e diventano spesso intrattabili o difficili da gestire nelle relazioni (sia sentimentali, che professionali, che all’interno della stessa famiglia), ipercritici sia verso gli altri che verso se stessi e mettono a dura prova il partner soprattutto nei primi periodi quando non c’è ancora quella piena fiducia.
Secondo alcuni teorici nella donna l’uso dello stampatello nasce dalla voglia di tenere nascosta la parte più intima di sé, di non mostrare i sentimenti che prova, le proprie debolezze o la propria femminilità per timore di essere sottovalutata, soprattutto se ha a che fare con un ambiente di lavoro o frequentazione molto maschile e maschilista.
Creando uno stile forte e deciso, come lo sono le lettere stampate, la donna vuole apparire più forte ed intraprendente di quanto non sia ed ha paura che la scrittura tradisca le sue debolezze.
Nel momento in cui tende ad emulare sempre di più l’uomo, in particolare nel campo lavorativo, rinuncia ad una bella grafia, per paura di apparire troppo femminile e si rifugia in una scrittura più neutra: lo stampatello appunto anche se armonizzato e reso più dolce con lo stile in Script.
La depersonalizzazione
Fase tipica dell’adolescenza dove il singolo ragazzo perde la sua individualità per assomigliare a quella del gruppo e rafforzare così il suo senso di appartenenza ad esso.
Pur cercando una forma di indipendenza dalla famiglia, per sentirsi più autonomo e capace, l’adolescente non è ancora abbastanza maturo per fare un passo di definitiva separazione; tanto la desidera ma al tempo stesso la teme fortemente, ed il sentirsi distanti dalle figure che gli danno sicurezza ed affidabilità non fa che aumentare in lui l’ansia, l’insicurezza e la paura di sentirsi solo ed abbandonato.
Ecco che le forme di adeguamento al gruppo servono per compensare tali carenze affettive e gli danno il senso sicuro di sentirsi di far parte di qualcosa di più grande di lui.
In tal caso lo stampatello o lo script diventa la manifestazione di timori, riduce la possibilità di lettura della personalità, mettendo un filtro tra sé e gli altri facendolo sentire più solido e forte di come in realtà si sente dentro.
Quando lo stampatello o lo script permangono anche nella scrittura da adulto significa che quei timori non sono mai stati superati, manifestando così il bisogno di legarsi a qualcuno che rappresenta un punto di forza.
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28 Comments
Molto interessante. A scuola ho un incarico di sostegno in una classe prima media. Una delle due ragazze che seguo scriveva gli appunti in stampatello, impiegando più tempo a scrivere e quindi spesso perdendo il filo del discorso. L’ho invitata a scrivere in corsivo e lei, dopo una prima fase di rifiuto causata principalmente dalla paura di scrivere male – come lei stessa dichiarava – ha iniziato a scrivere in corsivo. Ora scrive sempre in corsivo ed è soddisfatta del risultato. Questo, a mio parere sta contribuendo a migliorare la sua autostima, che è quello su cui io sto lavorando, ritenendola il cardine per un apprendimento partecipato, motivato e quindi più proficuo. Chiedo però se mi sono mossa nel modo giusto.
Grazie.
Sì, hai fatto molto bene Cristina, e come avevi già capito il suo stampatello era un sistema protettivo per nascondere le sue paure, per non far capire le sue debolezze e per non sentirsi giudicare male dai compagni, a quell’età anche una critica sulla scrittura può pesare come un macigno.
Il corsivo inoltre da modo al cervello d sviluppare più le capacità di adattamento e di problem solving, perché è una modalità di scrittura personale, personalizzante, creativa e adattiva, tutti noi abbiamo il nostro modo personale di esprimerci, per questo abbiamo un modo personale di scrivere.
Se avessi bisogno di altro sono a disposizione.
Buon lavoro
Marielna
Contento d’aver letto questo articolo: grazie! Ho appena terminato di scrivere un libro circa il mito negativo della figura di Pasifae, madre del Minotauro. Il libro è scritto interamente a stampatello e, posso assicurarti, che è stata una grande impresa. Aggiungo, per concludere, che ho voluto emulare un libro scritto a stampatello da Jung. Non so se sia lui che io rispecchiamo le tue teorie. Se avessi scritto in corsivo il mio libro sarebbe invendibile, sebbene la mia grafia sia chiara e leggibile. Volevo comunicarti la mia visione-esperienza. Saluti Roberto
Ti ringrazio Roberto,
impresa non da poco quella di scrivere un intero libro con una modalità scrittoria insolita e che richiede tempo e molta precisione.
Jug era uno sperimentatore, probabile che abbiate la stessa inclinazione.
Spero che il tuo libro abbia i meritati riconoscimenti anche nella vendita
Marilena
Mi sono imbattuto in questo articolo per caso e sono rimasto abbastanza stupito dall’analisi sulle persone che scrivono in Stampatello. Il mio stupore deriva dal fatto che ho difficoltà nel riconoscermi nella descrizione fatta, ma penso di sapere perché. Fin dalla Prima Elementare, il Maestro ci ha insegnato a scrivere in Stampatello e più precisamente in Script con la “a” come la vediamo anche in questo sito. La scrittura con questo metodo mi viene talmente naturale e veloce che non posso nemmeno pensare di scrivere in altro modo. Ho provato a scrivere in Corsivo quando mio figlio frequentava la Scuola Primaria ma, nonostante tutti i miei sforzi, non sono mai riuscito ad abituarmi a quella Calligrafia. Maurizio.
Caro Maurizio, la scelta dello stampatello spesso viene imposta nelle scuole, ad esempio in quelle americane è l’unica modalità insegnata ormai da anni, ed è un peccato perché il corsivo consente maggior creatività e fantasia, da la possibilità di avere una scrittura più personalizzata, quindi si allena di più quella parte creativa del cervello.
La sua situazione è completamente diversa da chi invece sceglie consapevolmente di scrivere in stampato pur aver appreso il corsivo come modalità di scrittura di partenza, da qui il motivo per cui non si riconosce nella descrizione dell’articolo.
Se però è curioso di conoscere se stesso attraverso l’analisi della sua scrittura le assicuro che riuscirò a sorprenderla, perché solitamente non si immagina che poche righe possano raccontare così tanto ed in modo così profondo la personalità di chi scrive.
Marilena
Per me è stata una scoperta il vedere universitari iche a lezione prendono appunti in STAMPATELLO MAIUSCOLO, proprio così come ho appena scritto. Naturalmente impiegando tanto tempo e interrompendo continuamente l’insegnante per far ripetere quello che non riescono a seguire. Addirittura qualcuno firma in stampatello corsivo! Per me è inconcepibile, ma loro dicono che così gli hanno insegnato alle elementari. Mode culturali americane che noi provinciali assorbiamo come fosse la Verità
Buongiorno professor Cesare, grazie innanzitutto del suo commento e testimonianza.
Purtroppo è vero che in America, per una facilità di comprensione nella lettura del manoscritto, si insegna lo stampatello, ma questo sistema toglie tutta la personalizzazione del corsivo, che è anche creatività della mente che pertanto viene limitata.
Ecco perché è molto importante non smettere mai di scrivere, e di scrivere in corsivo, se si vuole mantenere una mente attiva e più lucida, non per nulla il disegno e la scrittura fatta in corsivo se è possibile sono i metodi usati per fermare la degenerazione delle cellule del cervello delle malattie neurodegenerative, come quelle di tipo senile.
Ma le mode americane si sa fanno molta presa sui giovani che pensano così di rendersi moderni e al passo coi tempi, non comprendendo che si tratta in realtà di una vera e propria retrocessione, sia nella personalizzazione del singolo, sia nella sua capacità deduttiva e creativa della mente.
Grazie ancora per il suo intervento caro Cesare, sperando che ve ne siano altri
Marilena
[…] Questo, a mio parere sta contribuendo a migliorare la sua autostima. Marilena Cremaschini 04/01/2019 @ 09:09 Come avevi già capito il suo stampatello era un sistema protettivo per nascondere le sue paure, […]
La mia valutazione dello stampatello è esatta, ma non avendo mai visionato uno scritto di Salvini non posso ne confermare nè associarmi a quanto scritto nell’articolo citato, anzi lo trovo un modo subdolo e poco serio di usare la professionalità degli altri per fare della demagogia da bassa lega.
Marilena
mi sono trovata a leggere tutte le cose di cui sopra perchè ho notato che comincio a dilatare le parole e gli interspazi come non avevo mai fatto in passato e questo mi ha incuriosito , da quì a ragionare sul perchè io scriva a stampatello che mi venne imposto alle medie perchè la mia calligrafia era illeggibile ( illeggibile anche a me stessa se ci tornavo sopra dopo un po di tempo ) , ma ricordo che allora scrivevo male il corsivo perchè rincorrevo i pensieri , per non perdere il filo e questo problema ce l’ho tuttora con lo stampatello ( che scrivevo “pure” male , allora come anche ora ) a rigor di logica . Ho provato svariate volte a recuperare il corsivo e mi sono arenata perchè verificavo tutte le volte che potevo riuscirci solo attraverso un lungo e faticoso processo di scrittura frequente e costante e la sensazione era di non controllare , di non domare , la penna ( o me stessa ) e la sua velocità……..forse non è assolutamente tempo perso , per davvero , se mi prendo un periodo di sospensione e mi metto che ne so a ricopiare un libro a mano libera in corsivo…..!
Perché non prova a far analizzare le sue scritture, sia quelle passate che quelle recenti… le assicuro che le darei modo di scoprire aspetti di sè che sono latenti ma che spiegano perfettamente il perché di questo cambiamento.
Se vuole veramente provare a farsi analizzare la grafia mi scriva via mail e le darò tutte le informazioni: info@marilenacremaschini.it
Marilena
Buonasera, mia figlia di 7 anni si ostina a scrivere la a (corsivo minuscolo) senza gambetta. La distingue dalla “o” perché su questa fa un piccolo trattino in alto a destra! Mi devo preoccupare? Grazie in anticipo
No, lasci che sua figlia acquisisca il suo modo personale di essere e quindi di scrivere, quella gambetta che non c’è, con altri segni, ha sicuramente un significato psicologco ben preciso.
Certamente può diventare unproblem aper le insegnanti che vogliono una scrittura perfetta non capendo quanto questo sia deleterio per l’espressione della personalità dei piccoli ma anche degli adulti
Marilena
Sono nata nel 1967, per fortuna alle elementari e medie si prediligeva la scrittura in corsivo. Ho una grafia leggibile, ma, da svariati anni, inconsapevolmente, inizio a scrivere in stampatello maiuscolo. Lavoro precario sul sostegno alla primaria (forse a vita, come l’ergastolo :), di verbali,programmazioni e quant’altro ce n’è da scrivere! Tendo sempre a scrivere lo stampato maiuscolo, eppure non sono una nativa digitale, anche giurassica con le nuove tecnologie. In conclusione i suoi articoli mi hanno molto incuriosita, desidererei conoscere di più sulla mia problematica. La ringrazio anticipatamente.
L’unico modo per risponderle in modo completo ed esaustivo è quello di fasi esaminare la sua scrittura.
In questo momento sono in promozione due modalità: una più semplificata ad € 200, che arriva comunque a 15-20 paginecirca, ed una più particolareggiata ad € 300 che approfondisce più aspetti.
Trova i costi in fondo alla pagina dei servizi, dove ci sono le promozioni: https://www.marilenacremaschini.it/servizi/
Nel suo caso sarebbe buona cosa analizzare la scrittura di oggi fornendo anche dei saggi grafici di comparazione di quando scriveva con un corsivo più ampio.
Nel caso fosse interessata mi contatti via mail: info@marilenacremaschini.it.
Marilena
Salve, sono una appassionata di grado lo già e mi sono imbattuta nel suo articolo a proposito dello script. Mi solleva molta curiosità perché io, abituata da sempre a scuola, università a scrivere in corsivo e in maniera molto veloce, non riesco a concepirlo per la lentezza che ne comporta.
Noto poi tutto quello che ha detto e cioè che la generazione fino ai 30/35 anni ha avuto questo imprinting dalla scuola ed è poi difficilissimo modificare il modo di scrivere..il processo di rieducazione è faticoso e impegnativo ma può dare grosse soddisfazioni!
Concordo con lei Francesca
Marilena
Buongiorno
Articolo molto jnteressante! Io trovo molto faticoso scrivere in stampato e molte volte,quando mi prefiggo di farlo, visto che reputo il mio corsivo molto difficile da decifrare, non riesco a scrivere più di 2, 3 righe. Infatti riprendo a scrivere in corsivo e mentre lo faccio sento che la mia scrittura si ” perde” , si fonde con i miei pensieri e assume spesso davvero un aspetto indecifrabile… Anche per me se lo voglio rileggere. Ho notato anche che il mio corsivo,come anche la mia firma ( in corsivo sempre) cambiano, probabilmente dovuto ai miei stati d’animo. Mi piacerebbe farle vedere il mio corsivo.
Volentieri cara Milly,
prenda contatti con me in privato scrivendomi via mail: info@marilenacremaschini potremo accordarci su come procedere.
A presto
Marilena
Molto molto interessante! È da un po’ che mi chiedevo come mai scrivo sempre in stampatello quando io ho una bellissima calligrafia anche in corsivo …
A volte per un personale ordine mentale si fanno le cose in un modo e anche in un altro se in un diverso contesto
sarebbe interessante valutare quanto si modifica la sua scrittura, anche nel cotesto del foglio, per capirne l’origine di tale oridine mentale
nel caso fosse curiosa sono a sua disposizione
Marilena
Buongiorno, ho letto l’articolo molto interessante, io ho iniziato a scrivere in stampatello alle superiori ancora oggi al lavoro uso questa modalità, utilizzando pure il righello.
In questo modo sono sicura che tutti capiscano quanto scrivo.
Sabina
Questo significa, come già lei ha ben precisato, che è estremamente ordinata e che la sua necessità di essere compresa non va sottovalutata
saluti
Marilena
Salve mio figlio 11 scrive solo in stampato minuscolo già dalle elementari mai corretto. Alle medie invece solo una prof insiste sul corsivo mettendo in seria difficoltà l alunni ….ormai è diventata una questione di principio x lei . Gli altri professori invece non insistono ….visto che è veloce ed ordinato ….cosa posso fare. ???
Trovo illogico cambiare lo stile di una scrittura quando è funzionale e leggibile
insista con l’insegnante o col Preside e non complichi ulteriormente la vita di suo figlio, già l’essere alle medie è aver fatto un salto di qualità non da poco per un ragazzino
saluti
Marilena
Salve Marilena, la mia collega da sempre scriver il mio nome con la lettera minuscola ( solo il mio)..ha un significato secondo lei?
Buongiorno Giuliano,
per darle una risposta dovrei conoscere in generale la scrittura della sua collega
saluti
Marilena