Il riccio dell’aggressività
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14/10/2017I ricci dell’ammanieramento sono i segni di coloro che raggirano.
Ammanierare significa abbellire in modo artificioso, artefare, contraffare, abbellire per nascondere un qualcosa che non è spontaneamente bello. Denota l’intenzione di manipolare, affabulare, incantare l’altra persona attraverso le parole, gli atteggiamenti ed i comportamenti in modo da raggirare l’altro rispetto a quelle che sono le reali intenzioni dell’affabulatore.
L’ammanieramento
L’ammanieramento è l’atteggiamento di colui che crea, costruisce, altera la sua realtà per farla apparire migliore di quello che è veramente. La persona che utilizza tali modalità nelle sue relazioni con gli altri non si pone verso il prossimo in modo chiaro e trasparente, ma cerca invece di dare un’immagine di sé migliore, camuffandola dietro un abbellimento che non è naturale.
Questa modalità nasce da due circostanze: il bisogno di camuffarsi per apparire migliori e la consapevolezza di non essere all’altezza. Proprio come la persona che ha bisogno di “abbellirsi”, ostentando ciò che non gli appartiene, anche la sua scrittura si abbellisce con dei fronzoli non necessari, fronzoli che diventano svolazzi del tratto che esulano dalla forma prescritta per la lettera.
Come uno specchietto per le allodole, anche tali ricci dell’ammanieramento distolgono l’attenzione, catturando l’interlocutore su delle false circostanze. Questo riccio è formato da degli svolazzi del tratto, dei paraffi aggiunti alle lettere (tutte quelle che si prestano a realizzare tale segno) dei collegamenti artificiosi fatti per abbellire la scrittura.
La scrittura così formata può apparire più bella per un profano non grafologo, ma chi ha le competenze si mette subito in allarme: la scrittura ammanierata nasconde qualcosa, un po’ come accade nella scrittura a stampatello.
Questi ricci possono essere formati invadendo la parte alta della parola (l’ammanieramento nasce sempre da un pensiero) ma anche la parte bassa (quando nascono da esigenze più materiche), a seconda che l’intento ammanierante sia più indotto agli aspetti intellettuali o pratici e materiali (tenendo conto del significato del simbolismo spaziale), in ogni caso sono degli svolazzi del gesto scritto che eccedono le forme delle lettere con l’unico intento di abbellirle.
Il riccio dell’ammanieramento lo si ritrova nelle grafie curate, dove prevale lo studio della forma e dell’eleganza, tipiche delle persone per cui l’apparire in un certo modo conta molto, spesso queste scritture sono elaborate in maniera artificiosa, mancanti quindi di spontaneità.
E’ tipico soprattutto delle donne che prestano una grande attenzione all’aspetto fisico, alla cura dell’abbigliamento ed al trucco. Un trucco che però vuole nascondere qualcosa. Lo si può però anche ritrovare anche in alcune scritture maschili dove domina la componente Anima, tipica degli uomini attenti all’aspetto, sempre impeccabili, desiderosi di attirare l’attenzione degli altri, spinti da una vanità simile a quella femminile.
In grafologia chi presenta questo segno ama la bellezza ed ha un’innata vena artistica, un arte che può essere anche quella del raggiro e della falsità. Chi scrive col riccio dell’ammanieramento tende a non essere sempre sincero, è sicuro di sé perché è convinto di poter raggirare tutti, infatti è presuntuoso e spesso arrogante.
Manipolare la realtà, indurre in errore, raccontare falsità od esagerazioni, mentire, travisare la reali condizioni o situazioni: sono tutti metodi diretti ad ottenere un qualcosa che diversamente la persona probabilmente non otterrebbe, oppure otterrebbe a condizioni molto diverse.
Potrebbe trattarsi di mire meramente materiali come il semplice fatto di conquistare fiducia, che sarà poi mal riposta, od esporre qualità e virtù in realtà inesistenti per farsi assumere per un determinato lavoro, per ottenere delle gratifiche che altrimenti non gli sarebbero concesse, per essere stimato e valutato dagli altri con dei parametri non troppo veritieri.
Spesso invece si tratta di mire materiali dirette ad ottenere in maniera illecita, non chiara e fuorviante, dei vantaggi a danno di altre persone. Ma il raggiro e l’ammanieramento sono utilizzati anche nei rapporti personali e nelle relazioni. In conclusione: chi ha questo segno fa dell’ammanieramento uno stile di vita.
Un castello di carta
Il riccio dell’ammanieramento non riguarda la semplice menzogna, è un qualcosa di più complesso, di più articolato: un castello di carta che viene costruito per coprire il raggiro, per indurre le persone in errore, per poterle manipolare a proprio piacimento e questo si raggiunge soltanto realizzando un piano ben pianificato che comprende ogni aspetto della vicenda in modo tale che l’ammaliatore non si ritrovi in difficoltà.
E con maggiore esperienza avrà tale personaggio più è capace di creare un’immagine di sé distorta, in grado di sorvolare difficoltà ed impasse come se nulla fosse, senza dare a vedere che magari si è tradito o ha commesso un errore. Si tratta di veri e propri prestigiatori, come un illusionista vi fa vedere una cosa mentre con l’altra mano manipola il trucco realizzando qualcosa di magico.
Questo comporta una grande elaborazione mentale, una fantasia smodata, capacità intellettive, fantasia, creatività, capacità anche di adattamento alle situazioni impreviste e fuori dal comune.
Il segno, proprio per la forte componente mentale, si sviluppa verso l’alto ed in tutte le direzioni che stanno sopra (la zona dell’intelletto e del pensiero appunto), con evoluzioni, svolazzi, abbellimenti, creazioni artistiche che al momento vi incantano e lusingano, ma che vi trascinano verso l’oblio.
Solitamente si formano a finale di parola, ma quando sono prevalenti nella scrittura entrano anche all’interno delle parole stesse, questo significa che le modalità di raggiro non sono utilizzate dalla persona solo per raggiungere uno scopo unico e mirato verso l’altro, ma entra a far parte dell’essenza personale di chi scrive, diventa quindi un vero e proprio stile di vita e modalità nel rapportarsi con gli altri.
É sempre un ammaliatore anche con i propri cari, gli amici, i parenti, non esistono ostacoli affettivi o relazionali alle sue mire sempre attive ed in azione.
Il riccio del nascondimento è simile al riccio della vanità, entrambi si sviluppano nella parte alta ma differisce per estensione del tratto: se in quello della vanità il gesto appare comunque controllato e contenuto, nel riccio dell’ammanieramento il gesto non si contiene ed accede in grandiosità nelle sue evoluzioni.
Scrittura di Madoff
Non c’è scrittura migliore per evidenziare il riccio dell’ammanieramento che quella di Madoff.
Bernard “Bernie” Madoff è stato uno dei più grandi truffatori della storia: dagli anni Sessanta al 2008 ha gestito un enorme schema Ponzi da 65 miliardi di dollari, di cui sono rimaste vittime anche celebrità come Steven Spielberg e Kevin Bacon, insieme a istituzioni bancarie come la Royal Bank of Scotland, HSBC e, per l’Italia, Unicredit e Banco Popolare.
Come si può notare dalla scrittura ci sono degli occhielli superiori enormi, invadenti, che si agganciano molto sopra rispetto al corpo centrale della scrittura, occupando l’intera area soprastante le lettere, che sembrano quasi scomparire di fronte a questi palloni rigonfi. Ma il riccio lo si ritrova anche nella parte superiore delle lettere “F” che pur non creando un’occhiello formano un gesto captativo della zona superiore.
La particolarità di questa scrittura è che è fatta da una grafia molto curata, con prevalente stile Script e stampatello (che di per sé sono già delle “scritture maschera”) ma con un calibro piccolo, l’unica eccedenza la danno le lettere che si possono riempire con l’area soprastante, come appunto gli occhielli superiori.
Molto particolare è anche la firma di Madoff. La prima firma qui sotto è stata apposta nel gennaio del 1973 quando Madoff era ancora agli inizi della sua “carriera” truffaldina e quindi non palesava ancora la necessità di nascondersi e mascherarsi.
La seconda invece è più recente, gennaio 2003, quando Mardoff ormai era consapevole della grande truffa orchestrata. Questa nuova firma mostra delle evoluzioni del gesto, come il riccio dell’ammanieramento, che vanno a coprire il cognome intero, mascherandolo ed occultandolo.
Si ritrovano i ricci dell’ammanieramento formati dalla lettera “F” della lettera, ma questa volta si è aggiunta anche una “D” lirica che va a coprire le lettere precedenti e a nasconderle, inoltre vi si nota aggiunto anche un tratto lineare che taglia ulteriormente il nome nascondendolo. Tutti segni che non lasciano dubbi su chi sia la persona che ha firmato.
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