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05/10/2017Il riccio della sobrietà è formato da un tratto che manca.
A differenza di tutti gli altri ricci, che sono un prolungamento eccessivo rispetto alla forma originale del grafema, il riccio della sobrietà è invece un tratto frenato, appena accennato, un tratto che non è lungo quanto dovrebbe.
Sobrietà e Parca
Il riccio della sobrietà lo si riscontra prevalentemente nelle scritture lente come la Parca.
La scrittura Parca è di calibro piccolo o medio-piccolo, essenziale nelle sue forme, che quindi vengono giusto accennate per dare la forma alla lettera senza ulteriori fronzoli, addirittura talmente essenziali da perdere la loro forma.
La scrittura parca è quindi contenuta in tutto, con ordine e rispetto delle proporzioni, delle distanze e degli spazi, sono scritture metodiche che procedono mantenendo sempre lo stesso ritmo. Denotano anche sobrietà che è la caratteristica principale di chi scrive.
Oltre all’essenzialità delle forme, dell’ordine seguito e dell’impostazione prevalentemente rigida, la scrittura Parca è tipica delle persone con un forte autocontrollo, che non si arrabbiano mai, mai fuori posto, mai scoordinate, con una presenza semplice, sobria, senza eccessi.
Potrei definirla la scrittura tipica delle persone che tendono a trattenere troppo dentro di sé senza dar sfogo ad impulsi ed emozioni, chi ha la scrittura Parca e Sobria non espone mai la propria emotività, reprimendosi con un forte autocontrollo e determinazione.
Chi ha la scrittura parca predilige l’essenzialità anche nelle scelte di vita, nello stile e nelle cose o persone di cui si circonda, perché ha bisogno, attraverso i fattori e gli elementi esterni, di mantenere constante il controllo su di sé e sugli altri.
Coloro che hanno tale tipo di grafia riescono sempre a determinare una scala di priorità in ciò che devono fare, non si lasciano fuorviare da richieste estemporanee, né, tantomeno, prendono in considerazione cose marginali che distraggano dal percorso stabilito.
Nelle loro scelte e decisioni sono estremamente rigide, proprio nelle rigidità trovano la forza di mantenere quel controllo essenziale alla loro esistenza.
Si fanno sempre condurre dalla logica, dalla razionalità, dalle regole sociali e culturali o religiose, che seguono pedissequamente, senza deviazioni, sono persone molto riflessive e molto ponderate, nel parlare, nel giudicare, nel muoversi nell’ambiente.
I loro giudizi sono sempre frutto di valutazioni accurate e di un ragionamento, in questo sono aiutati da una notevole memoria.
La comunicazione di tali soggetti è altrettanto sobria, diretta, gentile e garbata, mai una parola fuori posto e mai eccessi nel linguaggio ricercato, curato e misurato.
Se ha un dispiacere o un problema lo tiene per sé, con il rischio di somatizzarlo fino al punto di star male, perché la sua abitudine nel reprimere è più forte della necessità di esporre e di manifestare all’esterno ciò che sente dentro, siano essi pensieri, emozioni, frustrazioni o semplicemente delle idee o dei progetti da portare avanti.
Se vuole realizzare qualcosa, tutto deve essere perfettamente predisposto e preparato prima di poter essere narrato agli altri, non sopporterebbe l’idea di doversi ricredere, di sbagliare o di dover ritornare sulle proprie scelte, darebbe la sensazione esterna di sé di mancanza di sicurezza e certezza, cosa che non si permetterebbe mai di fare, ecco perché tende al perfezionismo eccessivo.
Dimostra il suo amore più con i comportamenti che con le parole, tanto che può apparire freddo e distaccato, è parco anche nel mangiare, nel divertirsi e nel rapporto con il denaro.
Odia gli sprechi e non butta via i soldi, senza per questo essere avaro, il suo senso di responsabilità è molto apprezzato in ambito lavorativo, anche perché è di esempio agli altri.
Tutte queste caratteristiche le si riscontrano anche nelle scritture col riccio della sobrietà.
Caratteristiche del riccio
Il riccio della sobrietà è un gesto “con poco spunto” (cioè non pronunciato, non eccessivo) che si trova in fine di parola andando verso destra, oppure può rivolgersi verso l’alto o il basso, ma in ogni caso è un trattino breve, quasi appena accennato, spesso appare come un punto finale, si può dire che, come il soggetto scrivente, anche tale segno è ridotto all’essenziale.
Mentre tutti gli altri ricci accentuano le tendenze che sono implicite nelle scritture di cui fanno parte, il riccio della sobrietà diversamente “toglie”, “sminuisce”.
Chi ha questo riccio ha il senso della misura e della moderazione in tutto; questo non deve essere visto come un segno di debolezza, anzi, per il grande sforzo nell’autocontrollo si potrebbe dire che è un segno di forza, costanza e determinazione non da poco, rivolte però contro la persona stessa e diretta a reprimerla, limitarla e a non permetterle quello sfogo dei sentimenti e umori che sarebbero naturali e spontanei.
Esso è tipico anche delle persone con scarsa comunicabilità e capacità a relazionarsi con gli altri, solitamente entrano in contatto intimo con le persone soltanto dopo averle conosciute e ben analizzate e quindi solo quando hanno la sicurezza e la fiducia della persona stessa.
Sono pertanto persone chiuse, riservate, introverse, poco socievoli ed amanti della vita solitaria e casereccia, che poi diventa il nido ideale dentro il quale rifugiarsi.
Si può dire che il riccio della sobrietà è l’opposto del riccio del soggettivismo: entrambi nascono nella stessa zona, a finale di lettera tra lo spazio tra una parola e l’altra, ma mentre il riccio del soggettivismo invade lo spazio portandolo a sè, il riccio della sobrietà rimane trattenuto.
Esempi di scritture
Di seguito alcune scritture Parche e Lente che palesano il riccio della sobrietà di cui si sta parlando, che è stato evidenziato da dei cerchietti rossi.
Come si può notare tutte le grafie hanno un calibro piccolo o medio piccolo, tipico della scrittura Parca sopra descritta, tutte sono state eseguite con un andamento lento, più portato alla ricerca della cura della forma delle lettere che della velocità della scrittura.
In tutte le scritture si manifesta un grande controllo e attenzione del particolare.
Questa scrittura oltre ad avere tutte le caratteristiche delle grafie precedenti presenta inoltre uno stile della Rovesciata, che fa cadere la scrittura all’indietro, manifestando un sentimento di grande diffidenza e ritrosia all’esterno, verso gli altri e verso il mondo.
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