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18/11/2023Il mirroring è una tattica manipolatoria usata dal narcisista.
Quando un narcisista riflette negli occhi della propria vittima esattamente ciò che essa vuole vedere o sentire, come in uno specchio meraviglioso, siamo di fronte a un caso di mirroring (dall’inglese mirror, “specchio”). Si tratta di una strategia di manipolazione comunemente impiegata da individui affetti da disturbo narcisistico di personalità, che usano le proprie vittime come un “io specchiato” (mirrored self).
L’effetto mirroring
Quando si serve del mirroring il narcisista presenta alla propria vittima un’immagine di sé alterata. Questo “falso sé” è spesso affascinante, carismatico, anzi praticamente perfetto, ma ovviamente non si tratta che di una facciata creata ad arte per generare ammirazione.
Come in uno specchio deformante da vecchio Luna Park, l’abusante riflette le emozioni e le convinzioni della vittima per creare un’illusione di somiglianza, dandole la possibilità di riconoscersi e sentirsi “vista” e compresa, magari per la prima volta.
Questo meccanismo produce fiducia nella vittima, che si trova a provare un raro senso di connessione con il narciso. Chiaramente, non si tratta di reale empatia. Il narcisista patologico sta sfruttando la vulnerabilità della propria vittima per creare una falsa sicurezza, grazie alla quale ottenere controllo e potere su di lei.
Ma il mirroring può anche prendere una strada quasi opposta. Proiettando sulla vittima un’immagine che le restituisce tutti i suoi difetti e le sue insicurezze, e creando al tempo stesso una falsa immagine di sé come persona impeccabile, perfetta, il narcisista patologico potrà seminare confusione e dubbi.
La vittima rischierà allora di mettere in discussione non soltanto sé stessa e le proprie qualità, ma persino la propria percezione della realtà, una dinamica simile a quella derivante dal gaslighting.
Come è facile intuire, l’impiego del mirroring da parte dell’abusante narcisista come strategia di manipolazione può avere gravi ripercussioni sul benessere mentale ed emotivo della vittima.
Per questo è importante, nel momento in cui si sospetta di essere coinvolti in una relazione narcisistica, imparare a riconoscere i campanelli d’allarme di questa dinamica, e cercare sostegno per uscire da una situazione che rischia di portare a ulteriori, e più gravi abusi.
Impatto sulla vittima
L’impatto del mirroring su chi ne è vittima può essere significativo. Portata a guardare costantemente nello specchio del narcisista, essa vedrà e sentirà soltanto quello che il narcisista vuole farle vedere e sentire, rischiando di iniziare a dubitare del proprio mondo interiore, dei propri pensieri e sentimenti.
Il pericolo è quello di arrivare alla perdita della propria identità, del proprio senso di “sé”, preludio a un controllo totale da parte dell’abusante.
Sotto il potere del narcisista, la vittima rischierà di isolarsi da amici e familiari, trovandosi a lottare contro quel senso di confusione, depressione e ansia che derivano dal fatto di non riuscire e dare un senso alla propria esperienza personale.
Nel corso del tempo, la vittima avrà la sensazione di aver perso sé stessa, con conseguente crollo dell’autostima ed effetti potenzialmente duraturi sulla sua salute mentale.
Per questo è importante riconoscere i segni del mirroring e cercare sostegno per superare l’abuso. Terapia e counseling possono essere utili: da un lato, per riconoscere quello che si sta vivendo e imparare a evitare simili situazioni in futuro; dall’altro, per ricostruire l’autostima e la fiducia in sé stessi.
Tessere una rete di supporto di amici e familiari fidati può a sua volta contribuire a creare un senso di comunità, una comunità che riconosca l’esperienza della vittima e le offra validazione. È fondamentale per la vittima giungere alla realizzazione che non ha alcuna colpa dell’abuso subito, e merita anzi di essere trattata con rispetto e dignità in tutte le relazioni.
Mirroring in diversi contesti
Anche se l’esempio iniziale mostra una tipica situazione di manipolazione da “anime gemelle”, dunque di coppia, il mirroring non avviene esclusivamente nel contesto sentimentale.
Infatti, imitare comportamenti, emozioni e interessi di una vittima per guadagnarne la fiducia, fino a ottenerne il controllo, è una strategia che individui dai tratti narcisistici impiegheranno in diversi contesti, proprio come avviene per altre strategie manipolatorie, come il gaslighting e il love-bombing.
In questa sezione, voglio esplorare l’impiego del mirroring nel contesto familiare e lavorativo, oltre che in quello sentimentale e più in generale nelle relazioni sociali.
Nelle relazioni sentimentali
Nel mirroring un narcisista può mimetizzarsi in un’immagine speculare a quella del proprio partner per conquistarne la fiducia, generando un senso di falsa sicurezza e connessione sin dalle prime fasi di una relazione, un fenomeno per certi versi simile a quello che scaturisce dal love-bombing.
Ecco un paio di esempi di come ciò possa accadere.
Jane ha appena iniziato una relazione con John. John sa perfettamente come farla sentire speciale e amata, guarda caso ha i suoi stessi interessi, i suoi stessi hobby, e anche le loro personalità sono così simili da far pensare a una vera anima gemella.
Jane è convinta che il loro legame sia incredibile. Tuttavia, col tempo Jane si rende conto che non si tratta di una meravigliosa coincidenza: John continua a modellare su di lei l’immagine di sé che riflette, al punto da sembrare privo di una personalità propria. Un classico caso di mirroring, che fa sì che Jane si senta tradita e manipolata.
Altro caso. Mike e Sarah sono in una relazione stabile e Sarah è la prima persona che davvero lo fa sentire compreso, le sue emozioni così simili che Mike non può pensare che a due gocce d’acqua. Anche troppo.
Infatti, Mike inizia a notare che Sarah gli fa da specchio a comando, superficialmente e solo quando le conviene, e non si preoccupa mai veramente dei suoi sentimenti, di ascoltarlo davvero. Mike comincia anzi a sentirsi ignorato e a mettere in dubbio l’autenticità della loro relazione. Il mirroring ha funzionato.
Nelle relazioni familiari
Le dinamiche narcisistiche abbondano anche nella famiglia, dove il mirroring può prendere forme insidiose mirate a creare legami manipolatori, o anche ad attirare su di sé l’attenzione degli altri familiari.
Un genitore con tendenze narcisistiche può cercare di imitare gli interessi e gli hobby del figlio per guadagnarne la fiducia e l’ammirazione. Ad esempio, se il bambino esprime interesse per il calcio il padre si rivela improvvisamente un grande sportivo, lo porta allo stadio e gli regala il pallone e il kit originale della sua squadra del cuore, che diventa anche la propria squadra del cuore.
Ma per creare un artificiale senso di connessione il papà potrà anche lavorare in senso opposto, cercando di plasmare gli interessi del figlio in modo che finiscano per coincidere con i propri, fino a ottenere il controllo del bambino.
Un fratello narcisista, invidioso dell’attenzione della famiglia nei confronti dei successi della sorella, potrà cercare fortuna nel suo stesso campo. Ad esempio, se la sorella riceve un premio per aver vinto una gara di corsa, il fratello narcisista potrebbe improvvisamente decidere di allenarsi, chiedere scarpe nuove, appendere poster di Usain Bolt alle pareti: tutto pur di cercare di superare la sorella.
Questo comportamento ha lo scopo di creare un senso di competizione e superiorità, distogliendo al contempo l’attenzione dalla sorella che aveva ottenuto risultati per prima.
Sul posto di lavoro
L’ufficio pubblico, il collegio docenti, il team locale di una multinazionale: tutti luoghi in cui la ricerca del consenso e del potere spingono gli individui narcisisti a servirsi del mirroring per manipolare il prossimo ed esercitare il controllo della situazione.
Un capo narcisista elogia regolarmente un dipendente per aver raggiunto brillantemente i propri obiettivi, facendogli complimenti e riconoscendone i meriti davanti ai colleghi.
Tuttavia, si tratta soltanto di una strategia per costringerlo a lavorare ancora più duramente, e per far notare a tutti le sue (presunte) doti di leadership. Il capo “rispecchia” il duro lavoro e la dedizione del dipendente per creare un falso senso di cameratismo e fiducia.
Il dipendente (narcisista) di una grossa azienda nota che un collega è popolare e benvoluto da tutto il team, più di lui. Nel tentativo di conquistare lo stesso livello di ammirazione, il narcisista inizia dunque ad adottare atteggiamenti simili, un simile modo di fare, persino interessi analoghi a quelli del collega popolare.
Il tutto per spostare l’attenzione su di sé, e il tutto a scapito del collega, oltre che, ovviamente, piuttosto che tentare di sviluppare una personalità e talenti autonomi.
Altri contesti sociali
Il mirroring può offrire vantaggi a un narcisista in una miriade di altri contesti sociali, nei quali la sua azione “mimetica” servirà a conquistare la fiducia e il favore del prossimo. Vediamo un paio di esempi.
Un politico “camaleonte” riesce ad adattare il proprio linguaggio e, cosa più pericolosa, quelli che sono i suoi obiettivi dichiarati a seconda del pubblico a cui si rivolge, pur di ottenerne il sostegno e i voti. Parlando ad audience diverse, ma anche rivolgendosi a diverse comunità, o persino a diversi gruppi sociali, riesce a “rispecchiarne” i valori e le preoccupazioni per attirare tutti nella sua trappola narcisistica.
Il nuovo membro di un’associazione inizia a imitare lo stile di abbigliamento, le tendenze, il modo di parlare di uno o più membri del gruppo per inserirsi ed essere accettato immediatamente. Per provare un senso di appartenenza, il narcisista adatta il proprio comportamento in modo da “rispecchiare” quello degli altri, fino a ottenerne rapidamente la fiducia.
Effetti del mirroring
Confrontarsi con lo specchio deformante del mirroring può produrre un gran senso di disorientamento, e in casi estremi, portarci a mettere in discussione la nostra stessa identità, il nostro senso del “sé”.
In questa sezione dell’articolo voglio esplorare le conseguenze del mirroring su chi ne è vittima all’interno di una relazione narcisistica, con uno sguardo tanto agli effetti psicologici che agli effetti fisici che possono derivare da questa forma di manipolazione.
Effetti psicologici
Avere qualcuno che continuamente rispecchia il nostro comportamento e le nostre emozioni può produrre un forte senso di disorientamento. Una vittima di mirroring potrà avere la sensazione che le sue esperienze e i suoi veri sentimenti vengano ignorati o non presi sul serio, con conseguente senso di frustrazione e ansia.
Nei casi peggiori, il mirroring può portare a una vera e propria crisi di identità: iniziamo a mettere in discussione quello che sentiamo e i nostri stessi pensieri, chiedendoci se questi siano autentici, o se non si tratti semplicemente di un riflesso di quanto ci mostra il manipolatore.
Un mirroring costante può indurre una vittima a dubitare delle proprie percezioni, con conseguente perdita di autostima ed erosione della fiducia in sé stessa.
Tutto questo rischierà di straripare in altri ambiti, portando la vittima ad avere difficoltà nello stabilire e mantenere relazioni sane, oltre ad avere un impatto negativo sulla sua salute mentale in generale.
È importante stare bene in guardia di fronte ai campanelli di allarme del mirroring, così da riuscire a riconoscere la manipolazione e da poter cercare aiuto al più presto.
Effetti fisici
L’effetto fisico del mirroring è il prezzo che il nostro corpo paga allo stress e all’ansia costanti causati dalla manipolazione. Mal di testa, stanchezza e persino problemi digestivi saranno sempre dietro l’angolo, come anche tensioni e dolori muscolari.
Inoltre, per affrontare gli effetti emotivi dell’abuso, non è improbabile che la vittima ricorra a meccanismi malsani di coping, come l’abuso di sostanze, la sovralimentazione o l’autolesionismo. Le conseguenze fisiche saranno allora anche a lungo termine, col rischio di problemi di natura cronica o persino di dipendenza.
È importante ascoltare il proprio corpo, imparando a riconoscere gli effetti fisici prodotti da una dinamica di mirroring, e andare in cerca di aiuto per gestire lo stress e l’ansia. Sarà utile chiedere sostegno a persone care, preferibilmente non coinvolte nella dinamica, ma anche rivolgersi a un professionista della salute mentale.
Come anche potranno essere d’aiuto la pratica di tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga, un regolare esercizio fisico e abitudini salutari. Solo imparando a prenderci cura della nostra salute psico-fisica riusciremo a riprenderci dagli effetti di questa subdola forma di abuso.
Affrontare il mirroring
Se si è coinvolti in una relazione narcisistica, liberarsi dello specchio dell’abusante e delle sue immagini può essere un processo impegnativo e complesso.
Prima di tutto, è importante che la vittima impari a riconoscere le strategie manipolatorie impiegate dal narcisista, osservando segnali come il suo costante bisogno di validazione, o la tendenza del narcisista a distorcere la realtà per adattarla alla propria narrazione.
Lo specchio può essere seducente, e proprio per questo particolarmente pericoloso, ma è possibile riconoscere quando la realtà che ci viene proiettata davanti agli occhi è troppo bella per essere vera, ed è bene imparare a riconoscerla prima che essa cambi colore.
Il passo successivo sarà la ricerca di sostegno: che si tratti di persone care o di uno specialista, è importante trovare chi possa offrirci validazione e aiutarci a ricostruire fiducia in noi stessi. E poi c’è il lavoro individuale: costruire resilienza attraverso la cura di sé e la crescita personale.
Riconoscere i segnali di manipolazione, anche osservando gli effetti che essa ha su di noi, è il primo passo per affrontare il mirroring. I narcisisti si servono della strategia dello specchio per creare una connessione con le proprie vittime, generando un senso di sicurezza che apre la strada ad altre forme di controllo e di abuso.
È importante prestare attenzione a certi modelli di comportamento: ad esempio, quando un narcisista ci offre un’immagine di sé che si avvicina troppo a quella che abbiamo di noi stessi, ecco che parte un campanello di allarme.
Dopo aver prodotto ad arte un ponte, una connessione che sentiremo fortissima, il narcisista svelerà il suo gioco, anteponendo i propri bisogni ai nostri, e servendosi al contempo di ogni mezzo per costringerci a dubitare della nostra realtà, anche attraverso strategie come il gaslighting.
Questo sarà il momento in cui fare di tutto per proteggersi, in primo luogo cercando supporto, ma anche ricordando a noi stessi che non abbiamo alcuna colpa dell’abuso che stiamo subendo, e che meritiamo di essere trattati con rispetto e dignità.
Cercare sostegno
Impigliate nella rete del narcisista, le vittime di mirroring possono sentirsi isolate e confuse, in difficoltà tanto nel riconoscere, quanto nel superare la manipolazione che stanno subendo.
Cercare sostegno sarà pertanto un passo importante: che si tratti di amici, familiari o di professionisti della salute mentale, una rete di sostegno sarà fondamentale per elaborare le proprie esperienze e sviluppare strategie di resistenza.
Nel cercare sostegno, è importante trovare persone in grado di offrire empatia, validazione e un ascolto non-giudicante. Per questo, un terapeuta o un counselor con esperienza nel campo dell’abuso narcisistico può essere la figura più valida, mentre gruppi di sostegno per le vittime di abusi narcisistici aiuteranno a trovare un senso di comunità e a sentirsi compresi, e non più soli.
Ed è importante ricordare che cercare sostegno non è segno di debolezza, ma piuttosto un passo verso la guarigione e il recupero.
Costruire resilienza
Costruire resilienza a fronte di una dinamica di mirroring significa sviluppare la capacità di riconoscere e reagire al comportamento manipolatorio del narcisista. È importante anzitutto riconoscere come lo specchio che il narcisista ci tiene di fronte non riflette nulla di autentico, e come esso venga anzi usato come strumento di manipolazione.
In secondo luogo, è fondamentale riconoscere che il narcisista non cambierà il suo modo di comportarsi, e quindi spetterà alla vittima concentrarsi sulla propria immagine di sé, e su una crescita personale sana, in altre parole: sulla propria resilienza.
Ciò vorrà dire imparare a stabilire chiari limiti, ma anche praticare la cura di sé, ad esempio impegnandosi in attività che portano gioia e appagamento, col sostegno di amici o familiari fidati. Costruendo resilienza, saremo in grado di sviluppare barriere e anticorpi contro le manipolazioni di un narcisista, riconquistando autostima e senso di autonomia.
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