5 segnali della manipolazione
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08/02/2023Anche il narcisista ha la sua dipendenza affettiva.
Il bisogno di attenzione e ammirazione del narcisista sono talmente forti che in molti casi sceglie più di una “vittima” da inserire nel suo cerchio di relazioni, in modo da assicurarsi continui approvvigionamenti all’autostima così fragile e dipendente dalle conferme esterne.
Non è raro, quindi, che il narcisista abbia una partner ufficiale che può essere la moglie o la fidanzata, e una o più amanti tra le ex compagne, che il narcisista stenterà a lasciar andare, e le nuove conquiste.
Il love bombing
E’ molto raro trovare un narcisista completamente solo; è più facile trovarlo coinvolto in una nuova conquista, impegnato in una relazione, impegnato a riagganciare una ex partner, in ogni caso connesso in relazione con una o più donne che possano alimentare il suo grande bisogno di sedurre e avere attenzioni. Questa è la sua dipendenza dall’altro.
Nella fase iniziale di un rapporto il narcisista, vitalizzato dalla novità, dal gusto della conquista, dall’euforia associata alla fase dell’innamoramento, sfodera le sue armi migliori e non è raro che faccia dichiarazioni importanti più tipiche di una fase avanzata del rapporto (“tu sei la donna della mia vita”, “sposiamoci presto”, “lascerò mia moglie per te e faremo un figlio”, ecc) e che sia molto presente.
Questa fase, definita di love bombing ha però una durata limitata perchè prima o poi, una volta conquistata la partner e sicuro del suo amore, il narcisista mostrerà anche gli altri aspetti della sua personalità.
Sotto l’immagine di autosufficienza, sicurezza, imperturbabilità, grandiosità più o meno manifesta che il narcisista vuole e cerca di mostrare al mondo, si nasconde un nucleo di vulnerabilità, non amabilità, inadeguatezza, di dipendenza affettiva, al quale il narcisista non accede, e che si trasforma in una rabbia scaricata proprio sulla partner alla quale è affettivamente più legato e con la quale ha una relazione di attaccamento.
E questo è l’altro aspetto della sua dipendenza.
Per il narcisista la solitudine è qualcosa di intollerabile, dal momento che nella solitudine sperimenta quell’antico vuoto affettivo che cerca di riempire continuamente attraverso le attenzioni degli altri, i successi lavorativi, le conquiste amorose.
Se questi approvvigionamenti vengono a mancare (insuccesso lavorativo, fine di una storia, ecc) il narcisista sperimenta un grande senso di vuoto che può colmare ricercando le attenzioni di una seconda vittima (fonte di approvvigionamento secondario e fonte della sua nuova dipendenza), e nel caso in cui essa non sia presente, troverà altri modi per non sentire quel vuoto e rivitalizzarsi (uso sostanze, attività vitalizzanti, diete e allenamenti in palestra, ecc).
La dipendenza affettiva
Il narcisista ha una grande dipendenza affettiva dalle partner con cui instaura una relazione, proprio perchè non tollera la solitudine che rappresenta lo stato temuto, in quanto vengono a mancare le conferme di cui ha tanto bisogno per sopravvivere al vuoto.
Pensando di dover avere più diritti rispetto agli altri in quanto “essere speciale”, i narcisisti tendono ad avere molte pretese nei rapporti di coppia e a porsi in una posizione di dominanza; i suoi bisogni sono sempre più importanti di quelli della partner, le sue richieste più legittime, le sue mancanze più comprensibili.
Se non c’è un partner che alimenta tali sentimenti non è in grado di soddisfare da solo la sua dipendenza.
E’ chiaro che questo ruolo all’interno della relazione va ad incastrarsi con una partner codipendente, tendente all’autosacrificio, empatica, disponibile a prendersi cura dell’altro più che di se stessa. Così come sono tutte le sue vittime.
In questo modo il narcisista può assicurarsi tutte le attenzioni del mondo senza dover a sua volta corrispondere. Infatti, spesso le partner dei narcisisti sono donne autonome, che tendono a non esprimere i loro bisogni e a cavarsela da sole.
E’ proprio quando la partner minaccia o lascia il narcisista che emerge la dipendenza affettiva del narcisista; infatti, le reazioni sono spesso molto forti e molto diverse dal distacco e dall’indifferenza che in genere tende a mostrare, preso dal terrore dell’abbandono farà di tutto per riagganciare la partner.
Nel tentativo di riprendere la relazione, e riagganciare la sua dipendenza, userà qualsiasi mezzo, che va dalle minacce psicologiche, agli attacchi verbali, alla violenza fisica, alle menzogne, cosa tipica di questi soggetti.
All’interno della relazione tenderà a dominare, manipolare, incolpare, sedurre, minacciare l’abbandono in modo da garantirsi una posizione di potere e mantenere la partner in un ruolo di dipendenza e sottomissione.
Uscire da una relazione con un narcisista non è affatto semplice perchè sono molto abili a riprendere la partner promettendo di cambiare, ritornando ad essere premurosi e attenti come nei primi tempi, cercando di compiacere la partner in tutte le sue richieste, ma purtroppo il cambiamento sarà solo transitorio.
I meccanismi di difesa
Nelle relazioni personali il narciso tende a cercare “vittime” da manipolare per nutrire se stesso ed il proprio mondo emotivo desertificato.
Il suo innamoramento passa attraverso determinate fasi indotte da un suo sentimento dato dalla paura dell’abbandono, dell’essere smascherato e dal rimanere da solo. Vediamo queste fasi della relazione e il meccanismo di difesa che le induce.
Idealizzazione
Tipicamente il narcisista utilizza dapprima il meccanismo dell’idealizzazione rispetto a caratteristiche che la persona da lui prescelta come bersaglio immagina possa avere (stima di sé, solarità, successo).
Di solito studia a lungo le sue possibili vittime prima di avvicinarsi a loro, poiché cerca di omologarsi ad un ideale che percepisce come quello significativo per quella persona (tecnica del mirroring).
Quando è entrato con questa modalità seduttiva nella relazione con la vittima, ed ha fatto in modo che questa lo abbia fatto entrare nella sua sfera di intimità ed in tutto il suo mondo, inizia un duro attacco svalutante nel tentativo di ferirla e di negarne l’importanza.
Non tutti i narcisisti agiscono con consapevolezza in tali meccanismi che instaurano la dipendenza, ma molti ne sono consapevoli. Ad una freddezza calcolatrice può affiancarsi anche una totale inconsapevolezza dei propri agiti a seconda della gravità del disturbo.
Ad esempio, il cosiddetto “narcisista maligno” è molto freddo e pianifica scientemente le sue seduzioni, è quindi ben consapevole di quello che fa; le persone che presentano invece solo tratti narcisisti ad alto funzionamento possono agire senza premeditazione secondo schemi inconsci.
Svalutazione
In linea generale, in questa fase la vittima viene scaraventata in un’altalena di emozioni e situazioni negative, tanto più frustanti quando più è stata importante la iper-valutazione seduttiva della fase iniziale, che il narcisista ha utilizzato per legarla a sé.
Le emozioni provate dalle vittime dei narcisisti sono quelle stesse a cui i narcisisti fuggono.
Entrare in contatto con la tristezza e l’abbandono rappresenterebbe per loro un pericolo depressivo o disgregativo troppo grande, per questo fanno in modo di farlo subire agli altri nel tentativo di non subirlo loro stessi.
Triangolazione e scarto
Un ulteriore meccanismo di difesa del manipolatore è poi la triangolazione: la vittima o la partner vengono “scartate” in favore di una nuova persona rappresentata come migliore e più soddisfacente secondo i criteri di ricerca del narcisista. Tali persone devono garantire ammirazione incondizionata, dipendenza dalla sua figura e inclinazione ad essere a loro volta manipolate.
Il narcisista utilizza tale triangolazione per tenere tale persona ancora in scacco con un’ulteriore svalutazione e denigrazione a tre, e contemporaneamente inizia ad addestrare una nuova vittima inconsapevole che sostituirà quella precedente.
L’addestramento, per quando la parola possa sembrare eccessiva e crudele, è purtroppo reale poiché il nuovo, o la nuova partner, vengono sottoposti ad una vero e proprio percorso di addestramento fatto di rinforzi dapprima positivi e poi, man mano che la relazione avanza, sempre più negativi
Il focus dei suoi comportamenti è in sostanza il tentativo disperato di non essere nuovamente abbandonato e denigrato così come è avvenuto nella sua infanzia. Il nuovo partner non sarà a conoscenza di tutti i meccanismi che lo governano, e fornirà al narcisista un nuovo alimento emotivo per la sua autostima, alimentando così la sua eterna dipendenza.
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2 Comments
Premetto che non ho una relazione con un narcisista. Nel tempo ho avuto amicizie con persone che hanno sempre bisogno di continue conferme, e sono incentrate solo su loro stesse e come amica ho cercato di comprenderle e aiutarle, cogliendo la loro infelicità. Come appassionata di temi inerenti la personalità e il comportamento umano, mi piace leggere ed approfondire. Il tema della personalità narcisistica è molto attuale, non capisco però come mai tutti lo affrontino da un unico punto di vista, che è: come scappare dal narcisista! Rispetto a tutte gli altri disturbi di personalità emerge la volontà, in chi scrive gli articoli, di offrire spunti per poter aiutare le persone con disturbo borderline, disturbo evitante, disturbo paranoide, etc. Invece, le persone con disturbo narcisistico sono dipinte come il demonio da cui fuggire e non c’è altra scappatoia. Ora, senza polemiche, mi viene da dire che un conto sia il consiglio di un amica, un conto sia il supporto di un professionista. Come mai di fronte a questo disturbo non c’è mai uno spunto per aiutare la persona che ne è affetta, a migliorarsi? E se fosse una madre a voler sapere qualcosa di più su questo disturbo? Ne trarrebbe l’unico consiglio di stare alla larga… Sarebbe bello che questo disturbo fosse trattato come gli altri, spiegando perché si genera e come si può alleviare. Grazie per l’attenzione
Cara Rossana
grazie del suo intervento.
Le persone che mi chiedono aiuto sono quelle che hanno difficoltà nei loro rapporti o che non sanno come gestire le vicende con altre persone
Difficilmente una persona che ha un disturbo narcisistico della personalità chiede aiuto, perchè ritiene di non avere nulla che non va; chi si rivolge ad un professionista per migliorarsi lo fa perchè nella maggior parte dei casi è spinto da altri e non per spontanea volontà.
Non si può costringere qualcuno a fare della terapia, così come non si può costringere qualcuno a cambiare se non ritiene necessario farlo.
Per quanto riguarda gli eventuali consigli anche epr una madre può cercare nel mio sito, ho scritto parecchio sull’argomento e mi farebbe piacere leggere una sua opinione anche in altri articoli.
A presto
Marilena