Le 3 fasi del narcisismo
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04/02/2023La vittima del narcisista ha particolari caratteristiche.
Il narcisista seleziona la sua vittima preferita in base alla sua capacità di fornire approvazione, ammirazione e attenzione costante. Il narcisista ha bisogno di sentirsi costantemente ammirato e di avere la sua grandiosità confermata. La vittima preferita può diventare una fonte costante di gratificazione per il narcisista, il che può rendere la sua dipendenza emotiva ancora più forte.
La vittima perfetta
In un amore patologico la classica bipartizione è costituita da un manipolatore affettivo, che ha necessità continua di ribadire il suo controllo e il suo potere nel rapporto, e da una vittima che invece avverte continuamente il bisogno di vedersi gratificata, approvata, amata dal suo partner.
Molto spesso la vittima, che naturalmente ne è inconsapevole, è caratterizzata da mancanza di autostima e di sicurezze, anche perché magari è reduce da precedenti esperienze negative.
Nella psiche del narcisista, le persone con questi attributi sono le vittime perfette, i soggetti ideali per affermare inesorabilmente e continuamente il proprio ego smisurato, la propria invadente personalità.
La vittima, infatti, che entra così in un gioco perverso e subdolo, una sorta di balletto della manipolazione, è essa stessa complice e destinataria della violenza psicologica del suo partner.
Chi ama un narcisista desidera infatti ardentemente essere approvata, considerata da lui, ha paura di essere abbandonata, avverte il bisogno profondo di fondersi con il suo partner in un paradiso empatico che riporti all’idillio degli inizi, quando il narcisista nella sua finzione attoriale si è mostrato come il più premuroso degli innamorati (la fase del love bombing).
La dipendenza affettiva da un narcisista si sviluppa prevalentemente nelle persone più fragili, in quelle più portate a manifestare la propria sensibilità, o che sono spaventate dalla solitudine.
L’insicurezza in questo caso è di natura prevalentemente psicologica e non ha nulla a che fare con la posizione sociale o lavorativa. Molto frequentemente, le vittime dei narcisisti anzi sono ai vertici della scala sociale e anche per questo sono scelte sapientemente come prede dai loro manipolatori.
Identikit della vittima
Vi sono delle caratteristiche fisse e costanti delle vittime di un manipolatore affettivo. In genere si tratta di persone con autostima molto scarsa o relativamente bassa, che avvertono il desiderio di essere ben accette dagli altri, che sentono maturare l’esigenza di una relazione intensa, coinvolgente, totalizzante.
Delle persone con una spiccata sensibilità, ma anche con una forte capacità empatica, di legarsi all’altro. Persone che vanno rassicurate ed esortate continuamente. Insomma, dei veri e propri agnellini indifesi alla mercé di quei predatori famelici e senza scrupoli che sono i narcisisti, che della manipolazione affettiva fanno un vero e proprio modus vivendi.
Tra un narcisista e una persona empatica l’attrazione è irresistibile, eppure sono destinati a creare una relazione tossica. Fin dall’inizio si crea una dinamica malsana, di giochi di potere, fughe e frustrazioni: tutta roba che non c’entra nulla con l’amore vero e sano.
Il narcisista ha una ferita antica: qualcosa, durante l’infanzia ha provocato un senso di inutilità, quindi è alla costante e disperata ricerca di approvazione. L’empatico è un guaritore ed entrando facilmente nei panni altrui, si legherà con un narcisista cercando di riparare e risolvere i danni e tentando di sradicare il suo dolore.
La possibilità che un narcisista cambi è altamente improbabile. Quando si renderà conto di aver perso la capacità di controllare l’empatico, molto probabilmente andrà in cerca della prossima vittima. La possibilità di legami duraturi e stabili emotivamente per questi due tipi di persone è semplicemente impossibile. Il cuore del narcisista è chiuso, quello dell’empatico aperto: una ricetta perfetta per un enorme disastro.
Cosa lo attira
Il narcisista, quello patologico, è una persona che non ha solo bisogno di celebrare se stessa, ma ama farlo attraverso la mortificazione degli altri, spesso in modo dissimulato, subdolo e privato, lento, raffinatissimo e logorante.
Essere la compagna o il compagno di un individuo con personalità narcisistica comporta esserne la vittima ideale. Esistono alcune caratteristiche che sono particolarmente attraenti per i narcisisti.
Amabilità
La vittima preferita dal narcisista ha grande disponibilità nel complimentarsi con gli altri e la reticenza a criticare. La tendenza a promuovere i tratti positivi degli altri e trascurare tutto ciò che potrebbe essere negativo sono quelle caratteristiche che catturano un narciso.
Il desiderio di mettere il piacere degli altri prima del proprio, fare dei bisogni altrui la propria priorità e metterli al di sopra delle proprie esigenze, compiacere sono altre caratteristiche importanti per i narcisisti.
I narcisisti hanno bisogno di una scorta infinita di rassicurazioni sul fatto di essere meravigliosi, intelligenti, di talento, dotati, belli. La loro immagine di sé stessi è come un palloncino che si sgonfia costantemente e che non possono gonfiare da soli, hanno bisogno che altri la gonfino per loro. Questo è noto soprattutto come approvvigionamento narcisistico.
Auto controllo
Il narcisista è molto attratto dalle persone che hanno la tendenza a non voler disturbare gli altri con i loro problemi. Egli ha bisogno di essere aiutato e supportato nel risolvere tutte le sue questioni spinose e trovare qualcuno disposto a farlo al suo posto è come vincere al lotto.
Persone che amano gestire i propri problemi privatamente e per conto proprio senza scaricare sugli altri i loro problemi, le loro esigenze sono altri aspetti importanti per chi è affetto da narcisismo, anzi evitano la possibilità di essere sottoposti a delle critiche o delle pretese.
Autonomia e autosufficienza
I narcisisti sono attratti dalle persone che riescono a gestire brillantemente i loro problemi e quelli degli altri da soli senza chiedere nulla. Una figura materna, rassicurante, che lo accudisca in tutto.
I narcisisti sono spesso alla ricerca di una figura genitoriale. Il loro vero sé è stato sostituito da uno o da entrambi i genitori, e questo rapporto nei loro anni formativi, ha creato il modello per le loro relazioni in età adulta.
I narcisisti vivono nella paura di perdere il controllo che credono di avere. Così quando qualcuno sembra essere un maestro di autocontrollo cercano di attirarlo nella loro ragnatela. Inoltre, sanno che queste persone hanno la capacità di affrontare e risolvere tutti i loro problemi e sanno bene che queste persone si prenderanno cura di loro.
Questione di empatia
Il narcisista ha bisogno di una vittima per sentirsi migliore e sceglie come vittima una persona sensibile ed empatica, perché si tratta del suo esatto opposto, e siccome un narcisista è incapace di empatia, gli serve questo genere di persona accanto.
Inoltre, una persona empatica è facile da manipolare e una volta asservita sarà spontaneamente incline a dare al narcisista il nutrimento emotivo di cui ha tanto bisogno.
Una persona empatica è una persona comune ma con una capacità di percezione e istinto maggiore della media. La gente è attratta dalle persone empatiche perché costoro sono compassionevoli e fanno molta fatica a concepire che esistano persone diverse da loro, come appunto i narcisisti che sono incapaci di relazionarsi alle emozioni altrui, e quindi sono soggetti altamente manipolabili dai narcisisti.
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4 Comments
Buongiorno, dottoressa!
Negli ultimi anni pare che il narcisismo sia diventato la causa di qualsiasi problema relazionale.
Che io sappia, questo termine in passato si usava per indicare soggetti molto vanitosi riferendosi alla bellezza (sia di uomini che di donne). Attualmente l’aspetto fisico c’entra poco. Quando uno critica, ferisce, mente, manipola ecc. viene subito etichettato come “narcisista” o “narcisista perverso”. Numerose persone che si sfogano citando un presunto narcisista che le ha maltrattate.
Riflettiamo: se un mucchio di gente si sfoga, i narcisisti sono dappertutto. Se sono dappertutto, questo maledetto narcisismo esiste in tutti noi per Natura e corrisponde all’egoismo/egocentrismo.
Le vittime presunte ritengono di essere sempre dalla parte giusta. Quando si danno una colpa, dicono di essere state troppo deboli e tolleranti… nient’altro.
E’ narcisista la nonna sobria dai capelli grigi quando si pone al centro dell’attenzione tra parenti e conoscenti parlando sempre del proprio vissuto. Non le interessa migliorare il proprio carattere, bensì la propria immagine… a cui tiene moltissimo. Se parla di politica o di cronaca non sa dire altro che frasi fatte ricorrenti. Se parla di salute cita solo la propria esperienza o quella dei suoi cari come parametro per valutare l’intero sistema sanitario provinciale. Non ha interessi tranne cucina, giardinaggio, ricamo e simili. Tende a interferire nei rapporti familiari, causando litigi e divisioni. Impone i suoi gusti, sentenzia sulle vite degli altri e intanto si mette in buona luce nelle sagre locali preparando manicaretti, tra gli applausi dei compaesani e i ringraziamenti delle istituzioni locali. Finge di stare al passo con i tempi, ritenendo che certi giovani teppisti siano in fondo ragazzi sani con l’argento vivo (basta che non si avvicinino troppo a casa sua).
Alla sua morte, ovviamente, sarà celebrata come donna semplice “che ha sempre lavorato e aiutato il prossimo”. Si parlerà di una saggezza mai avuta. Si parlerà di patimenti e sentimenti mai provati.
Molti lo diranno, ma pochi sanno che in realtà non aiutava nessuno… salvo i figli (a modo suo), l’amica del cuore (per amicizia di lunghissima data) la vicina di pianerottolo (a denti stretti) e il parroco (per convenienza).
Ognuno, insomma, può essere il “perfido narcisista” di cui si parla come fosse chissà chi.
E’ vero cara Isa, ha ragione nell’asserire che le persone spesso tendono a generalizzare…
ma come non andrebbe giudicato chi si lamenta è buona cosa non giudicare se non si ha mai sofferto per un tale motivo
dietro ai pianti il più delle volte si riconosce un unico filo conduttore che trama i medesimi fili velenosi
è per questo che preferisco ascoltare che giudicare
un caro saluto e spero di averla ancora come commentatrice, si comprende quanto lei sia intelligente e sagace
Marilena
Certo, lei ha parlato di narcisismo e l’articolo non fa una grinza.
Ho citato un esempio di “narcisista nascosto”: a mio parere quello più diffuso, nocivo e paradossalmente meno riconosciuto.
Prendo spunto dalla mia esperienza, dagli sfoghi che leggo su internet e dalle parole di Francesco Alberoni (noto sociologo, docente e scrittore) che in un libro ha dissertato sull’indulgenza nei confronti delle categorie cosiddette deboli. Ha osservato come la gente abbassa le proprie difese di fronte a bambini, anziani, disabili, poveri, ignoranti e così via.
E’ una legge secolare non scritta. Diamo per scontato che la persona “fragile” sia buona e che la persona “forte” abbia una vena di cattiveria. La realtà, se analizzata fino in fondo, ci mostra che tali convinzioni sono sbagliate. Un malato che soffre tanto diventa per forza narcisista e se lo può permettere, almeno in parte; le altre categorie non hanno giustificazioni plausibili.
Succede spesso che certe categorie si trovino in posizione sottomessa, ossia preda degli altri, però succede altrettanto spesso che gli altri ne diventino vittime per eccessiva indulgenza.
Grazie del suo apprezzamento. 🙂
Ha ragione cara Isa
ne parlai pure io di quella forma di sano egoismo e narcisismo che ci aiuta ad amarci ed apprezzarci meglio
come in tutte le cose una moderazione è virtù, mentre l’esagerazione un difetto
saluti
Marilena