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08/07/2017La lettera “Z” rivela molto della personalità dello scrivente.
Le lettere in grafologia sono delle rappresentazioni in miniatura delle nostre caratteristiche personali; anche nella formazione di una sola lettera si possono notare quei particolari che poi trovano corrispondenza nell’analisi della scrittura fatta in generale.
Ogni lettera dunque racconta un po’ di noi e di come siamo.
La lettera zeta è anche quella che appare meno nell’alfabeto, ciononostante è quella che più si presta a delle forme creative, che spesso diventano veramente artistiche se non addirittura una vera e propria innovazione rispetto alla forma scolastica prescritta.
Infatti la “Z” scolastica è formata da tre segmenti uniti tra loro, ma nelle grafie tale forma viene stravolta e reinventata dando origine alla figura che più rappresenta lo scrivente.
Infatti, sono le evoluzioni del tratto e le aggiunte o gli abbellimenti a rendere la “Z” personalizzata, capace di raccontare molto del vissuto di chi scrive.
Proviamo insieme a studiare questa meravigliosa lettera che tanto sa parlare di noi.
La scrittura come test
La scrittura rappresenta una proiezione grafica della personalità dello scrivente sul foglio. Al pari dei disegni, che sono dei costrutti grafici, anche la scrittura è lo strumento principale per esaminare l’interiorità della persona.
Le forme dei grafemi si realizzano come un disegno, proiettando nelle sue forme quello che passa nella mente dello scrivente.
La scrittura, come il disegno usato per i test cognitivi, rappresenta un’attività costruttiva, un’espressione artistica a contatto con l’inconscio, e al contempo una forma di espressione e di comunicazione. Tra le altre cose, ha la funzione di soddisfare i bisogni lucidi, affettivi ed emotivi.
La creatività della rappresentazione grafica permette a chiunque di comunicare all’esterno ciò che vive nel suo mondo, di concretare una rappresentazione interna con concetti spontanei.
Analizzare la scrittura, come i disegni, è possibile:
- avere delle informazioni sulle caratteristiche individuali e comportamentali
- avere una visione complessiva dei suoi stati emotivi
- cogliere dei segnali che la persona sta lanciando
- comprendere dei momenti di disagio che sta vivendo
- fornire i dettagli del suo costrutto psicologico.
Quando si forma una scrittura o, meglio ancora, di una lettera, la sua rappresentazione grafica prende forma da un’immagine visiva, che non è necessariamente la riproduzione fedele di un oggetto, di un modello percepito, che nel nostro caso sono i grafemi appresi a scuola, ma è una ricostruzione originale, un oggetto interiorizzato, ricostruito all’interno, e questa ricostruzione interna dà origine a quello che viene definito il «modello interno» che la persona ha di sè.
Perciò, qualunque sarà il risultato grafico obiettivo, è fondamentalmente realistico, laddove, per realismo, intendiamo qualsiasi elaborazione personale della realtà percepita, ed è realistico perché ha la funzione di rappresentare sempre qualcosa.
Per questo motivo anche una semplice lettera può raccontare molto di chi l’ha creata.
Esempi di lettera “Z”
Nella scrittura che segue la “Z” è pressoché scolastica, fatta con l’aggiunta di una linea trasversale, come il tratto che costituisce il segmento di mezzo, la parte finale del grafema si alza verso l’alto (nella seconda “Z” questo tratto ascendente è appena accennato).
Di questa “Z” così essenziale si può dire che ben rappresenta lo scrivente, il quale mostra una grafia che è tutta essenziale, senza fronzoli né orpelli inutili.
Inoltre, i tratti che tendono a salire raccontano dei sogni ambiziosi dello scrivente, il tratto che sale denota il pensiero di poter andare verso l’altro, verso una realizzazione, aspirazioni non sempre raccontate e rivelate, forse per timore del fallimento o forse per timore delle critiche, infatti i tratti sono appena accennati.
I tratti che costituiscono dei tagli netti, come il trattino centrale, sono forme di aggressività latenti, che parlano anche di frustrazioni, questo significa che le aspirazioni non raggiunte dallo scrivente costituiscono delle frustrazioni che non sono mai superate, la scrittura trattenuta e poco fluida verso destra parla della paura del fallimento che frena ed inibisce, tanto che chi scrive ha il timore di osare.
Il fatto poi che la seconda “Z” ceda, cadendo addosso alla prima, parla ancora di queste paure, anche irrazionali, che non danno la possibilità di provare a se stesso quel valore che cerca.
Diverse sono invece le circostanze che sono alla base delle due scritture che seguono.
In entrambe le grafie si notano delle lettere con forma tendenzialmente scolastica ma più aggressive, più dominanti, dove addirittura il calibro delle “Z” supera quello delle altre lettere.
Queste lettere così eleganti parlano di due aspetti della personalità di chi scrive: dell’ambizione raggiunta e della testardaggine che diventa a volte aggressività.
Le “Z” si sviluppano soprattutto nella parte alta, che è quella deputata al pensiero ed alla considerazione di sè, in tale caso positiva, quindi la persona è soddisfatta di ciò che ha ottenuto e si ritiene all’altezza dei propri risultati.
Le punte e gli angoli parlano dell’aggressività che, a differenza della prima scrittura in cui risultava esserci una forma di aggressività passiva, che frena ed inibisce, nel caso di queste due scrittura l’aggressività è positiva e proattiva, cioè usata per raggiungere dei risultati e per mantenerli tali.
Infatti, queste due scritture hanno un tratto deciso, certo, sicuro di sè, come le scriventi, e questo conferma le caratteristiche della “Z” descritta.
Nelle due grafie che seguono tale sicurezza non c’è. Infatti la “Z” è ridotta al mero segmento verticale a cui è aggiunto un occhiello che si forma nella parte sinistra.
La parte sinistra rappresenta il passato, il vissuto familiare ed il rapporto con la madre. Tali occhielli creati in un punto in cui non dovrebbero esserci (il grafema non lo considera) sono delle richieste affettive, un desiderio di riconoscimento e di considerazione di tipo materno.
Vi sono poi molte persone che fanno le “Z” come se fossero dei 3.
Questo stile denota una buona dose di anticonformismo e desiderio di cercare una strada persale che sia un po’ fuori dai soliti schemi in uso alla massa.
In entrambe le due scritture poi la lettera si sviluppa nella parte sottostante che è quella demandata alla sera degli istinti basici, come il sesso, il bisogno di cibarsi, dei beni materiali, gli aspetti pratici della vita.
Tale forma ricorda lo sviluppo nell’area sottostante lettera “G”, ed il desiderio sessuale che essa rimarca, ed alla considerazione ed importanza che tale aspetto ha nella propria vita.
Per comprendere tale significato rimando alla lettura dell’articolo sul sesso e la lettera “G” in quanto gli occhielli che si formano nella parte bassa della “Z” hanno lo stesso significato della gamba piena della “G”.
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