Chi sono gli empatici oscuri
27/11/2024Avere una madre narcisista è distruttivo.
Questo tipo di genitorialità porta a subire esperienze infantili come mancanza di affetto e supporto, scarsa fiducia, molti sensi di vergogna (di fatto inconsistenti), difficoltà nell’impegnarsi e scarse strategie relazionali; è stata dimostrata la possibilità di una trasmissione generazionale del narcisismo ed una ricerca di partner narcisisti solo in relazioni tossiche e disfunzionali.
La madre narcisista
Avere un padre narcisista è sicuramente doloroso e frustrante, perché un padre simile porta a non avere una reale valore di sé stessi, ma quando ad esserlo è una madre la sofferenza è ancora maggiore: essere privati di un sano amore materno porta ad avere dei traumi che difficilmente si superano da adulti.
Una madre concentrata prevalentemente su sé stessa e priva di empatia non ha la capacità di sintonizzarsi e rispondere ai bisogni del figlio, che cresce così come se fosse solo un’estensione di sé stessa e non una persona a sé stante.
I figli di madri narcisiste non saranno amati per come sono, ma solo strumentalizzati, percepiti e vissuti come prolungamenti del Sé materno, con conseguenti effetti distruttivi. Ma perché una donna che non sa dare affetto dovrebbe scegliere di avere dei figli? Cosa spinge donne con un malsano modo di relazionarsi a mettere consapevolmente al mondo dei bambini?
Le madri narcisiste scelgono di avere figli per diverse motivazioni:
- per semplice capriccio o per raggiungere uno status sociale;
- per tenere in trappola un uomo ricco e farne uno strumento per avere un reddito;
- per avere qualcuno che si prenda cura di loro e che alimenti costantemente il proprio ego, poco importa se a fare ciò è un bambino piccolo;
- per recitare la parte della madre perfetta e devota ed aumentare la propria credibilità sociale.
In ogni caso non è mai per dare amore e devozione a qualcun altro.
Le madri narcisiste in genere assumono verso i loro i figli due tipi di atteggiamenti alternativi ma altrettanto deleteri:
- un atteggiamento di tipo controllante che si traduce nel dominare tutte le aree della vita dei loro figli; cercando di isolarli da amici e parenti, incrinando tutti i loro rapporti con persone sane e parlando male di loro di fronte familiari ed amici;
- un atteggiamento di tipo negligente che invece consiste nel negare il minimo sostegno emotivo e nel richiedere ai figli di farsi carico di tutte le responsabilità del mondo degli adulti, in modo loro si possano dedicare all’ozio o al divertimento.
Tratti della madre narcisista
Le caratteristiche delle madri narcisiste si possono riassumere in:
- tendenza a essere infantile ed egocentrica: le sue necessità verranno prima di tutto, con la pretesa che figli e marito ruotino attorno a lei, usando per tale scopo sotterfugi e atteggiamenti manipolatori;
- bisogno di stare sempre al centro dell’attenzione: accompagnate talora da atteggiamenti patetici e vittimistici: la colpa di ciò che fanno o non fanno è sempre di qualcun altro, il più delle volte del figlio preso di mira;
- è bugiarda, manipolatoria e meschina: ha sempre una doppia faccia: gentile e amorevole in pubblico, dove finge di essere una buona madre e moglie, per poi mutare atteggiamento tra le mura domestiche e maltrattare, triangolare e abusare di coloro le sono più vicini;
- è insensibile, egoista, assorbita solo dai propri bisogni: essendo incapace di provare empatia non ha la capacità di riconoscere i sentimenti, i bisogni e desideri dei figli né di nessun altro;
- è una sfruttatrice interpersonale: tende ad approfittarsi delle persone che la circondano, figli compresi, per raggiungere i suoi obiettivi;
- si percepisce infallibile: nulla di ciò dice o fa può essere criticato o messo in discussione, ogni tentativo di comunicazione rimane senza effetto;
- è incapace di provare vergogna: non prova nessun sentimento di pentimento né sensi di colpa, che cerca invece di instaurare negli altri;
- è invidiosa e competitiva anche con gli stessi figli, anzi se ha più figli cercherà di metterli in competizione tra loro;
- opera favoritismi tra i figli e ne sceglie sempre uno, definito il “Bambino d’Oro” (di solito è il maschio), non perché’ lo ama di più (anche con lui sarà disfunzionale ma in modo diverso) tutto questo perché le serve un suo prodotto per vantarsi con gli altri e gonfiare il proprio Ego.
Gli effetti sulle figlie
Le ferite che una madre narcisistica causa nei figli sono importanti, in particolare nella figlia femmina. Nella vita adulta, molte di queste figlie si trovano infatti a fare i conti con l’impossibilità di individuarsi, ossia sviluppare una propria identità femminile distaccata dal materno.
La madre narcisista è innanzitutto una presenza ambivalente, ambigua, ingombrante ed intrusiva. È ambivalente perché da un lato seduce ed illude la figlia femmina proiettando su di lei gli aspetti idealizzati del suo ego ipertrofico (tu sarai questo o quello, quello che non sono riuscita io), ma dall’altro quando la figlia inizia a realizzarlo, si scatena in lei un’ira funesta, un’ombra nefasta di inconscia invidia e ansia di controllo.
Gli effetti del narcisismo sulle figlie femmine sono diversi rispetto a quelli sui figli maschi perché le stesse madri per prime hanno un rapporto diverso con loro. Di solito la madre narcisista elegge a preferito il figlio maschio pur danneggiandolo in altri modi.
Nonostante ciò, le ragazze tendono a trascorrere più tempo con la madre, nel tentativo di avere una qualche forma di amore, e spesso la prendono come modello mentre vengono viste da lei sia come minacce che come estensione di sé.
La madre narcisista cercherà di plasmare la figlia per renderla una versione idealizzata di sé ma, allo stesso tempo, proietterà sulla piccola gli aspetti peggiori: egocentrismo, egoismo, ostinazione, capacità manipolatorie e freddezza.
Rispetto alla crescita psicofisica della giovane vittima, agiscono le frequenti spinte alla vergogna (“guardate quanto mangia” detto davanti al resto della famiglia o frasi come “è colpa tua se ho sbattuto con l’auto perché pensavo ai tuoi brutti voti”) e diverse forme di controllo che creano insicurezza.
La giovane, per via della scarsa autostima e del già elaborato istinto di sopravvivenza, ignorerà le proprie sensazioni e concluderà che la madre ha ragione ad essere scontenta di lei.
Qui si innesca il meccanismo per cui la giovane cercherà di far di tutto per migliorarsi (ma nulla sarà mai abbastanza) e di essere iper-attenta alle reazioni della madre per tentare di renderla fiera e felice, in modo che quegli sfoghi abusanti non avvengano più. Ma ciò non accadrà mai.
Nei casi più gravi di abuso, quando si verifica l’abbandono emotivo o fisico, la figlia può sentire di non avere il diritto di esistere, può giustificare la madre convincendosi di essere un peso e non riconoscere mai i maltrattamenti, nemmeno da adulta.
In questo quadro, quando non sono anche loro abusanti, i mariti delle donne narcisiste sono uomini passivi, vittime a loro volta delle manipolazioni e privi di strumenti per proteggere le loro figlie e i loro figli dagli abusi materni.
Figlie indifese
Una figlia che non riceve approvazione dalla propria figura materna impara a pensare di non avere un reale valore nel mondo e che tutti i suoi sforzi non la porteranno mai da nessuna parte: diventa pertanto una persona che avrà sempre paura di pensare liberamente e di agire.
Le madri narcisiste comunicano questi messaggi: “ruota tutto attorno a me” e “tu non vali abbastanza”, per questo motivo le figlie pensano di esistere solo in funzione di quello che dice la propria madre.
Senza empatia e amore dalla propria madre, una figlia si ritrova a non provare mai una vera connessione emotiva e continuerà a sentire la mancanza di questa connessione anche da adulta, diventando incapace di creare delle relazioni sane.
L’autostima della figlia viene cancellata dallo sdegno e dalle critiche materne, la sua bontà è messa in dubbio, etichettata, derisa, piena di sensi di colpa, la sua realtà viene distrutta. Nessuno crederà mai che una madre abbia possa avere tali malevoli sentimenti per una sua creatura, quindi: la colpa di ciò che non va sarà sempre e solo della figlia e mai del genitore.
In psicoanalisi, il termine che si utilizza per descrivere il rapporto di amore-odio tra madre e figlia, responsabile nel lungo termine della sua rovina, è “ravage”, ossia “devastazione”, una devastazione tale da indurre molte figlie ad essere eternamente infelici.
Figlie che sono continuamente criticate e svalutate, che invece di ricevere dalla figura materna un riconoscimento ed una valorizzazione della loro immagine (“sei brava, sei intelligente, ti voglio bene indipendentemente da tutto il resto”), arrivano a pensare che l’amore genitoriale debba essere meritato e che, se non lo ricevono, non è colpa del genitore ma è colpa loro.
Il risultato è che si innesca un circolo vizioso fatto di litigi, incomprensioni, pianti, vittimismi e dolore, in cui l’unica vincente è sempre quella che non mette in gioco i propri sentimenti: la madre anaffettiva.
Le figlie di donne narcisiste si convincono di non meritare la bontà delle loro madri, di “non essere abbastanza” e quindi, non essendo “degne di amore”, di non poter essere oggetto di alcuna considerazione, e finiranno per crederlo anche da adulte quando dovranno confrontarsi con un partner.
Questa viene chiamata la “ferita dei non amati”, una ferita che resta a lungo scoperta e dolorosa, che costituisce l’impronta di un bisogno d’amore “gratuito” rimasto inappagato e che inevitabilmente finisce per condizionare la costruzione di relazioni future.
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