Analizzare la propria scrittura
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L’albero che disegniamo è la rappresentazione grafica che più si adatta alla descrizione di noi stessi: munito di radici che radicano nella terra, e che rappresentano la nostra origine, la nostra provenienza, l’albero si sviluppa nell’aria e nel mondo circostante nello stesso modo con cui l’autore del disegno vive la sua realtà.
Il test dell’albero
Il disegno dell’albero permette di vedere e valutare come la persona si sente e si percepisce nel suo ambiente, come lo vive e come cresce e si sviluppa in esso. Il test dell’albero è infatti un veloce e semplice modo di analizzare una personalità.
Valutando il modo con cui viene disegnata la pianta, partendo dalla creazione del tronco e finendo con la chioma (se viene realizzata perché vengono eseguiti anche alberi privi di fogliame e quindi senza chioma), la persona che disegna inconsapevolmente descrive se stesso e descrive le emozioni che prova nel momento in cui esegue l’opera artistica.
Il disegno, qualunque esso sia, è la trasposizione sul foglio di determinati sentimenti e sensazioni, che inevitabilmente ed inconsciamente noi percepiamo. Tutti noi, oltre ad eseguire le fasi necessarie che realizzano un determinato disegno, apportiamo nella riproduzione degli elementi che nascono dalle nostre percezioni, dalle nostre sensazioni di quell’attimo in cui disegniamo, da qui il motivo per cui il disegno è adatto per descrivere se stessi.
Tutti i test cognitivi usati dalla psicologia per l’analisi della personalità partono dal presupposto di realizzare o completare un disegno o comunque visionare e descrivere un disegno, perché ogni linea, cerchio, elemento riprodotto è un’immagine evocativa di una sensazione, di un ricordo, di un qualcosa che appartiene al nostro vissuto.
Il disegno, dunque, ci rappresenta meglio e più delle parole, perchè le parole sono scelte fatte consapevolmente dalla nostra mente e quindi possono essere artefatte, false, menzognere, ma il disegno che noi produciamo no.
Allo stesso modo viene vista la scrittura, che altro non è che la rappresentazione grafica di un linguaggio, ma le forme con cui viene creato uno scritto sono del tutto simili a quelle del disegno: ogni lettera, ogni grafema e parola, sono delle costruzioni artistiche e come tali possono essere studiate e analizzate come i disegni, ecco perché analizzare uno scritto è come fare il miglior test di personalità.
L’albero, in particolare, è qualcosa che si sviluppa dalla terra, che cresce e si eleva nello spazio; per tale motivo è la creazione più adatta a rappresentare se stessi perché noi nasciamo e cresciamo nello stesso modo: dalle radici, che sono le nostre origini, ci evolviamo e sviluppiamo nel mondo intorno a noi.
Per tale motivo il test dell’albero è il test, basato su un disegno, più adatto a descrivere noi stessi.
Disegno e psiche
Gli specialisti in draw therapy (terapia del disegnare) sanno bene che il disegno è importante per comprendere ed analizzare una personalità, allo stesso modo sanno che disegnare può essere un’attività terapeutica perché, come lo scrivere, attraverso i disegni le persone, e in particolare i bambini, esternano le loro emozioni, le trasferiscono sul foglio e ne prendono consapevolezza.
I simboli e le modalità con cui un disegno viene realizzato rimandano agli stessi meccanismi inconsci che compaiono nei sogni, entrambi sono elaborazioni spontanee ed istintive del nostro inconscio che emergono inconsapevolmente e spontaneamente, quindi non condizionabili.
I meccanismi difensivi che compaiono in tutti i disegni che eseguiamo, così come nella scrittura, sono:
- lo spostamento, cioè il trasferimento dell’intensità di una rappresentazione ad altre rappresentazioni collegate da nessi associativi,
- la condensazione, cioè concentrare più elementi in un’unica rappresentazione,
- la raffigurabilità che si realizza mediante il passaggio da una rappresentazione astratta (idea, pensiero, emozione) a una concreta (il disegno o la scrittura).
Attraverso l’uso dei materiali artistici gli psicoterapeuti espressivi possono anche pianificare un intero progetto terapeutico e riabilitativo proprio attraverso l’analisi del disegno, soprattutto se si tratta di bambini che hanno più difficoltà col linguaggio parlato o scritto, che resta di primaria importanza.
Il disegno è molto importante nell’analisi infantile perché scandisce le tappe di sviluppo del bambino e crea un collegamento tra il mondo interno dei bambini e il mondo esterno degli adulti; permettendo di creare uno spazio intermedio che si colloca tra l’attività di gioco, i gesti e le parole, gettando infine le basi per acquisire la capacità di narrazione.
Elementi dell’albero
Karl Koch fu il primo studioso a comprendere la validità del disegno dell’albero nella descrizione della personalità e di come questo test possa essere utile per l’analisi personale. Analizzando ogni elemento di cui è composto l’albero si possono comprendere determinate specifiche dinamiche personali.
Koch divide l’albero in tre parti:
- Le radici: sono nascoste dalla madre terra che alimenta e fornisce nutrimento, senza di esse non esisterebbe l’albero; inoltre ancorano l’albero alla terra dandogli forza e stabilità. Esse rappresentano le nostre origini, il nostro vissuto. Possono non vedersi nel disegno ma ci sono sempre perché sono scontate. Le radici rappresentano la parte più primitiva, inconscia e istintuale dell’Io, e sono anche espressione del senso di sicurezza di cui il soggetto dispone, in quanto capace di radicarsi nella realtà concreta della sua esperienza esistenziale.
- Il tronco: rappresenta l’Io così come si è strutturato attraverso l’esperienza evolutiva. Può essere un Io forte, debole o traumatizzato. L’essenza del tronco sta nella percezione di se stesso del disegnatore: con più esso si percepirà forte tanto più grande e robusto sarà il tronco disegnato. In tale elemento determinante saranno le eventuali aggiunte ed elementi decorativi, come buchi, lacerazioni, deformazioni.
- La chioma: è significativa della capacità del soggetto di entrare in relazione con l’ambiente, di espandersi nello spazio sociale; è anche indicativa della sua vita mentale, delle sue aspirazioni, dei suoi interessi e ideali e di quanto li possa aver realizzati oppure no. La chioma rappresenta la modalità con cui il disegnatore si espande nel suo ambiente e come si percepisce in tale sua evoluzione, se positivamente o con paure e frustrazioni. Possono esserci anche alberi privi di chioma, in tali casi l’evoluzione verso l’ambiente è castrata o problematica o crea difficoltà.
Test dei 4 alberi
Questo test può essere usato sia nei piccoli, nei ragazzi che negli adulti: il disegno è utile in qualunque fase della vita.
Nel test dei 4 alberi la somministrazione viene eseguita attraverso la richiesta di eseguire in successione 4 diversi alberi con delle specifiche indicazioni, ogni albero deve essere disegnato su un foglio nuovo. Le diverse indicazioni porteranno il disegnatore a realizzare necessariamente 4 alberi diversi le cui varianti avranno delle precise motivazioni.
La somministrazione del test avviene in questo modo specifico: si richiede al disegnatore di disegnare un albero; ultimato il disegno si chiede di disegnare nuovamente un altro albero; finito il secondo albero si chiede di disegnare un albero di fantasia o fantasioso; terminato anche quest’ultimo albero si chiede di disegnare un albero ad occhi chiusi.
Ogni albero disegnato del test ha un preciso significato. Vediamo quale.
Il primo albero che si realizza rappresenta come la persona si vede nella sua realtà. Quando viene eseguito questo primo disegno, l’autore esercita molto controllo mentale sulla sua esecuzione perchè deve immaginare l’albero prima di eseguirlo.
Quando viene realizzato il secondo albero il disegnatore ha già perso buona parte del controllo mentale che costringe il disegnatore a seguire determinate regole, che corrispondono poi alle regole sociali, familiari, dell’ambiente in cui vive e lavora.
Nel momento stesso in cui c’è meno controllo mentale, e sono percepite meno invalidanti quelle regole sociali che tutti noi siamo costretti a seguire, la persona entra in una fase di profonda percezione col proprio “Io interiore”, il proprio essere reale così com’è, e quindi disegnerà un qualcosa più corrispondente alle personali aspettative e desideri profondi.
Il secondo albero del test, dunque, mostrerà quegli aspetti più intimi ed interiori che, per paura, senso di vergogna o timore, non sono stati rivelati nel primo disegno.
Il terzo albero del test che richiede l’uso della fantasia è l’albero dei sogni, dei desideri rimasti tali, delle fantasie magari non ancora realizzate, delle ambizioni che non sono state seguite, perché accantonate o rimandate ad occasioni perse che però non sono mai state dimenticate, e per cui magari si prova ancora dei sentimenti di rimorso e frustrazione.
Il terzo albero infine può anche riguardare quelle illusioni che vengono coltivate per rendere meno difficile e doloroso il quotidiano vivere.
L’ultimo dei 4 alberi di questo test rappresenta la parte che noi tendiamo a celare anche a noi stessi, le angosce, le frustrazioni, gli aspetti dolorosi del vissuto, i fallimenti, i desideri non realizzati che lasciano dei sentimenti negativi.
Il 4° albero del test è dunque quello che rimanda agli aspetti più dolorosi del vissuto, un vissuto che è stato accantonato per l’intervento di un meccanismo di difesa, un vissuto che appartiene solo alla sfera onirica e che si ritrova soltanto nei sogni o negli incubi.
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