Il lato oscuro del narcisismo
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Si tratta di un tipo di abuso verbale e di una tattica di manipolazione psicologica basati sulla ricerca di un capro espiatorio e sulla colpevolizzazione dell’altro per non ammettere una propria colpa e poter professare la propria innocenza, guadagnando così potere e controllo sull’altra persona che, attaccata, può mettere in dubbio se stessa o i suoi comportamenti.
Cos’è il blame shifting
Nella psicologia e nella dinamica delle relazioni il blame shifting, cioè lo spostare la colpa sulla vittima, è una tattica manipolativa attraverso la quale una persona cerca di evitare la responsabilità dei propri errori o comportamenti negativi, attribuendoli invece alla persona lesa.
Questa strategia non solo mina la fiducia nelle relazioni personali e professionali ma può anche avere profonde implicazioni sulla salute mentale delle vittime coinvolte.
Innanzitutto, occorre distinguere i due diversi atteggiamenti in cui si manifesta. Alcune persone scelgono di avere un locus of control interno (cioè si auto-incolpano), mentre altri hanno un locus of control esterno (incolpano gli altri). I primi sanno assumersi le responsabilità delle loro azioni, del loro comportamento e delle loro prospettive di vita.
Il problema sorge invece per i secondi, quelli con locus of control esterno, che tendono a riversare le colpe delle loro azioni sugli altri. Cercano dei capri espiatori per trovare una spiegazione alla propria infelicità e ai propri fallimenti. Incolpano i partner per i loro difetti e li fanno sentire responsabili di tutte le criticità che possono insorgere in una relazione. È così che si manifesta il blame shifting.
Chi pratica blame shifting tende così a spostare le colpa delle proprie azioni sugli altri, senza assumersene la responsabilità. Sono individui generalmente immaturi e che mostrano una scarsa intelligenza emotiva. Scappano da tutte le situazioni come strategia difensiva per ogni situazione avversa o scomoda.
Qualunque cosa accada, sono sempre le vittime e la colpa è di qualcun altro. Chi subisce queste personalità non si accorge di essere di fronte a un problema e, anzi, si impegna per salvare e migliorare una relazione che non potrà che avere un epilogo già segnato.
Le cause del blame shifting
In genere, il trasferimento di colpa del blame shifting deriva dall’interiorizzazione di un fallimento. Spesso, le persone sono portate a non sentirsi all’altezza, non vogliono responsabilità e non si impegnano per cambiare questa situazione. Per questo, incolpano gli altri per quello che non è andato bene nella loro vita.
Riversare il peso di tutto sugli altri li fa sentire meglio, perché vivono nell’illusione di essere nel giusto. Purtroppo, si tratta di una condizione comune e che viene scusata dai familiari e da tutte le persone che li circondano. Per questi individui è facile prosperare perché sanno di poter esercitare il controllo sui propri partner, che in tali casi diventano dei “facilitatori” poiché non si oppongono.
In linea di massima ci sono due motivi principali per cui alcune persone optano per dare la colpa agli altri col blame shifting come strategia per gestire i conflitti. La prima è il narcisismo, la seconda è la mancanza di autonomia. Potremmo pensare che questi due aspetti si escludano l’un l’altro, ma non è così. Molto spesso, di fatto, vanno di pari passo.
Una persona potrebbe sviluppare eccessivo narcisismo per compensare un senso di inferiorità. Ecco che si presenta un paradosso. Crede di dover essere amata o riconosciuta, ma non fa il necessario per ottenere tale amore o riconoscenza. Non riuscirci la disturba e decide di dare la colpa agli altri per tutto quello che non riesce a ottenere.
Il secondo motivo per cui si adotta questa strategia del blame shifting è la mancanza di autonomia. Come succede nei bambini, si è dipendenti dall’autorità e si teme una punizione. Allora viene data la colpa agli altri per evitare le conseguenze; ne consegue un aumento del grado di dipendenza e si ostacola lo sviluppo del senso di responsabilità.
Apparenti successi
Dare la colpa agli altri col blame shifting genera alcuni apparenti successi: il primo di tutti è che l’ego smisurato resta intatto. Quando commettiamo un errore e lo riconosciamo, stiamo implicitamente dichiarando di essere imperfetti, dunque di non avere sempre ragione. In assenza di umiltà, questa è una ferita intollerabile.
La difficoltà di accettare gli errori non è frutto di un eccesso di amore per se stessi, bensì di grande insicurezza. Alcune persone ritengono che commettere un errore sottragga loro coraggio o che metta in dubbio le loro capacità o i loro meriti.
Se, al contrario, ci si mostra sicuri di sé, un errore o uno sbaglio vengono percepiti come normali e vengono vissuti come fonte di apprendimento.
Altre volte si sceglie di dare la colpa agli altri perché così facendo si sfugge alle conseguenze delle proprie azioni e si evita di pagarne il prezzo. In altre parole, un modo infantile di evadere sia dalla responsabilità sia dal senso di colpa. Chi agisce così si nasconde da se stesso e perde l’occasione di imparare dagli errori e di crescere.
Chi dà sistematicamente la colpa agli altri per i propri errori attuando il blame shifting ordinariamente, per le proprie sofferenze e per le proprie carenze, danneggia se stesso e gli altri.
Prima di tutto, priva di sincerità i rapporti. Con queste premesse è molto difficile costruire legami sani, al contrario la tendenza è quella di favorire i rapporti tossici. Costruire legami genuini è uno degli elementi principali che dà valore alla vita.
Questi donano fiducia, rafforzano l’identità e nutrono il coraggio. I legami artificiali o segnati dalla manipolazione, invece, generano solo la sensazione di solitudine di fronte a un mondo minaccioso.
D’altro canto, chi rifiuta di assumersi le proprie responsabilità rinuncia a crescere imparando dai propri errori. Questa stagnazione finisce per influire sulle emozioni e per distorcere la percezione della realtà. Alla fine, si alimenta il proprio atteggiamento paranoico e nocivo.
Gli ambiti
Il blame shifting, può essere utilizzato da diverse persone in diverse situazioni. Non esiste un “tipo” specifico di individuo che fa uso di questa tattica manipolativa; può verificarsi in relazioni personali, familiari, professionali o anche nella sfera pubblica, a seconda del contesto.
Relazioni Personali e Familiari: Nel contesto delle relazioni personali e familiari, il blame shifting può verificarsi tra partner romantici, genitori e figli, amici o altri membri della famiglia. Può essere utilizzato da chiunque cerchi di evitare la responsabilità delle proprie azioni o di giustificare comportamenti inaccettabili.
Ambito Professionale: Nel mondo del lavoro, i colleghi, i superiori o i sottoposti possono utilizzare il blame shifting per evitare critiche o per nascondere errori. In questo contesto, può danneggiare l’ambiente di lavoro, la morale dei dipendenti e la produttività complessiva.
Ambito Politico e Sociale: Nel contesto pubblico, i politici, i leader sociali o i media possono adottare il blame shifting per deviare l’attenzione da questioni importanti o per giustificare decisioni impopolari. Questo fenomeno può influenzare l’opinione pubblica e contribuire a distorcere la percezione della realtà.
Relazioni Abusive: Nelle relazioni abusive, il blame shifting è spesso una tattica utilizzata per manipolare la vittima, facendole credere di essere la responsabile delle azioni abusive del perpetratore.
È importante notare che il blame shifting è un comportamento dannoso e manipolativo, indipendentemente dal contesto in cui si verifica. Coloro che utilizzano questa tattica cercano di evitare la responsabilità delle proprie azioni e di far sentire la vittima in colpa per qualcosa che non ha fatto. Riconoscere questa dinamica è fondamentale per affrontare il problema e stabilire relazioni sane e rispettose.
Le radici del gesto
Il blame shifting è spesso il risultato di una mancanza di responsabilità e autoconsapevolezza. Chi adotta questa tattica tende a evitare la scomoda verità dei propri errori trasferendo la colpa sugli altri. Questo può avvenire per molte ragioni, tra cui la paura di essere puniti, l’egoismo, o una scarsa empatia. La vittima, di conseguenza, si trova a subire non solo l’azione dannosa ma anche l’ingiustizia di essere accusata per qualcosa che non ha fatto.
Le radici del blame shifting risiedono in dinamiche complesse di manipolazione e difesa psicologica. Questo comportamento può essere analizzato attraverso alcune delle seguenti prospettive:
Narcisismo e egocentrismo
Le persone che praticano il blame shifting spesso mostrano tratti narcisistici, in cui vedono sé stesse come superiori e al di sopra delle regole. Quando commettono errori o provocano conflitti, cercano di evitare la colpa trasferendola agli altri.
Questo atteggiamento egocentrico impedisce loro di ammettere errori o debolezze mantenendo così il loro senso di superiorità.
Paura delle conseguenze
Alcune persone praticano il blame shifting perché hanno paura delle conseguenze delle loro azioni. Hanno timore delle punizioni o delle reazioni negative, quindi cercano di deviare la colpa altrove per proteggersi.
Alla fine arrivano anche a convincersi che le cose stanno realmente così.
Mancanza di empatia
Chi pratica il blame shifting spesso manca di empatia. Non riesce a mettersi nei panni degli altri o a comprendere il dolore che può causare accusare ingiustamente qualcuno. Questa mancanza di empatia rende più facile per loro attribuire la colpa agli altri senza sentirsi in colpa.
Meccanismi di difesa
Il blame shifting può anche essere visto come un meccanismo di difesa psicologica. Chi lo pratica può avere una bassa autostima o un senso di vulnerabilità, quindi trasferisce la colpa agli altri per proteggere il proprio ego e la propria autostima.
Modelli familiari
In alcuni casi, il blame shifting può derivare da esperienze familiari. Se una persona cresce in un ambiente in cui i genitori o altri membri della famiglia praticano il blame shifting, è probabile che impari questo comportamento e lo replichi nelle sue relazioni.
Controllo e manipolazione
Il blame shifting è anche un modo per controllare e manipolare gli altri. Chi lo pratica cerca di manipolare la percezione che hanno gli altri sugli eventi per ottenere ciò che vuole, anche a costo di danneggiare la reputazione o il benessere emotivo degli altri.
Il fine, per loro, giustifica ogni intento. Quello che conta è sempre e solo se stesso.
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